La protesta dei Cobas

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La protesta dei Cobas

Messaggiodi edscuola » 15 ottobre 2010, 21:43

da tuttoscuola.com

La protesta dei Cobas

La contestazione dei Cobas invade le piazze delle città italiane. Striscioni e cori contro la riforma della scuola e, soprattutto, i tagli alla spesa che comporteranno anche la perdita di quasi 140mila posti di lavoro in tre anni.

Manifestazioni si sono svolte a Torino, L'Aquila, Venezia, Bari, Genova, Pisa. Cobas in piazza ovviamente a Roma, ma anche a Cagliari, Napoli, Palermo, Catania, Orvieto e Adro, comune ormai noto alle cronache dei giorni scorsi per il caso dell'uso, nella scuola, di simboli che richiamano alla Lega Nord.

In migliaia a Roma hanno manifestato sotto il Ministero dell'Istruzione al grido 'Gelmini dimettiti'. Nella capitale, sit animato da un gruppo di professoresse con sederi di plastica e pezzi di stoffa attaccati perché, hanno spiegato, "la scuola ha le pezze al sedere", e da un uomo-farfalla con un cartello che recita "ridateci la gioia di insegnare, non più larve vogliamo volare". E poi slogan che recitavano: "Un paese che non investa nella scuola è un paese senza futuro", "Uniti si può vincere" e "Rivogliamo il nostro futuro", tutti riportati su striscioni appesi alle inferriate del ministero.

Tensioni durante una manifestazione di protesta a Napoli. Una parte del corteo si sarebbe staccata all'altezza di piazza della Borsa, vicino alla questura; agenti della Digos avrebbero inseguito alcuni ragazzi che poi si sarebbero rifugiati in un portone, e uno di loro sarebbe stato picchiato. Si tratterebbe di un sedicenne. Oltre duecento iscritti ai Cobas della scuola hanno sfilato stamane a Cagliari per protestare contro la riforma Gelmini e i tagli imposti dalla finanziaria. Secondo i dati illustrati dai vertici dell'organizzazione di categoria, in Sardegna la riforma comporterà tagli per circa 2000 lavoratori tra assistenti scolastici, insegnanti e personale amministrativo.

Il portavoce nazionale dei Cobas, Piero Bernocchi, ha illustrato la strategia della propria organizzazione per il futuro: “Da domani si intensifica la campagna contro il collaborazionismo e l'illegalità, con il blocco di tutte le attività aggiuntive come laboratori e visite di istruzione”.

La protesta dei Cobas contro “la scuola-miseria” e la “gestione Gelmini” continuerà quindi anche nei prossimi giorni, “a fronte dei supplenti non chiamati, delle classi sempre più ampie e dei contributi che devono dare alle famiglie". Parlando dell'andamento dello sciopero nazionale indetto oggi, Bernocchi ha affermato che "sono decine di migliaia i manifestanti nelle piazze, non solo lavoratori della scuola, ma anche operai e lavoratori del pubblico impiego che considerano la scuola un bene comune. I primi dati relativi alle grandi città ci dicono che l'adesione è attorno al 25-30%".
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