Proteste e scioperi a intermittenza Autunno caldo per ...

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Proteste e scioperi a intermittenza Autunno caldo per ...

Messaggiodi edscuola » 27 settembre 2010, 20:47

da Repubblica.it

RIFORMA GELMINI
Proteste e scioperi a intermittenza
Autunno caldo per scuola e università

Iniziano domani le manifestazioni di insegnanti, personale scolastico e studenti contro i tagli. Sindacati uniti sulle rivendicazioni ma mobilitazioni in ordine sparso
di SALVO INTRAVAIA

OTTOBRE caldo per scuola e università. Sindacati e associazioni studentesche hanno programmato una serie di manifestazioni di protesta contro le riforme della scuola e dell'università targate Gelmini. Ma, come avviene ormai dal 2008, i sindacati non riescono più a creare un fronte comune. O, come preferiscono loro, una "piattaforma unitaria". E vanno in piazza in ordine sparso e, soprattutto, con modalità diverse. Ad ottobre, scatteranno per la prima volta gli scioperi "ad intermittenza", il blocco delle attività non strettamente obbligatorie per i docenti e quello dei viaggi d'istruzione. E dire che la lista delle rivendicazioni è lunghissima e nella sostanza simile per tutti i sindacati.

I primi a manifestare, senza attendere l'inizio del nuovo mese, saranno domani gli insegnanti della Gilda. "Contro i tagli agli organici e la decimazione degli insegnanti. Contro il licenziamento di massa dei precari e gli stipendi da fame e il mancato rinnovo del contratto", la Gilda ha indetto una giornata nazionale di protesta, attraverso assemblee sindacali in contemporanea in tutta Italia. L'indomani (il 29 settembre) la Flc Cgil aderisce alla Giornata d'azione europea manifestazione organizzata dal CES (la Confederazione europea dei sindacati). Saranno due i temi che la Flc Cgil porterà a Bruxelles: "la difesa di un sistema educativo pubblico, di qualità e accessibile a tutti" e "l'emergenza giovani e precari".

Il 4 ottobre parte la tre giorni di mobilitazione dell'università indetta dalla Flc Cgil, alla quale ha aderito l'Unione degli universitari. "I lavoratori della conoscenza - spiegano dalla Cgil - chiedono di fermare lo scempio e di ripristinare le risorse necessarie nella prossima finanziaria". E l'8 ottobre, sarà la volta dello sciopero della prima ora di lavoro a scuola, nelle università, negli enti di ricerca e di formazione, nei conservatori e nelle accademie indetto sempre dalla Flc Cgil. A seguire, con le stesse modalità, partirà lo sciopero "ad intermittenza": ogni quindici giorni. I motivi della protesta sono sempre gli stessi: blocco del contratto, tagli agli organici, licenziamento dei precari, calo dei finanziamenti e aumento dell'età pensionabile. Alla manifestazione dell'8 ottobre aderiranno gli studenti dell'Unione degli studenti e quelli della Rete degli studenti. "In Italia c'è un governo che demolisce la scuola pubblica con 8 miliardi di tagli. Non avremo più spazio per una didattica di qualità - dicono gli studenti - edifici scolastici sempre più fatiscenti e sempre meno diritti e tutele". E lanciano "l'Altrariforma".

Il giorno dopo, il 9 ottobre, Cisl e Uil scuola saranno a piazza del Popolo a Roma a manifestare con i lavoratori degli altri comparti. "Meno fisco e più lavoro" è lo slogan della manifestazione. "I problemi dei diversi settori, tra cui anche la scuola", come ha spiegato il segretario generale di Cisl Scuola, Francesco Scrima, confluiranno nella manifestazione del 9 ottobre. E pochi giorni dopo, il 10 e il 12 di ottobre, l'Udu ha in programma un presidio davanti a Montecitorio dove tra la Camera dovrebbe discutere il disegno di legge sulla riforma dell'università.

Lo sciopero generale arriverà a metà mese: il 15 ottobre. A proclamarlo sono i Cobas, che dicono "No alla scuola-miseria". "Contro l'immiserimento della scuola pubblica, il taglio di posti di lavoro, classi, materie e orario; contro l'espulsione dei precari dalla scuola, le cattedre extra-large, la cancellazione dei diritti degli alunni diversamente abili e la riforma delle superiori". La proposta dei Cobas è di bloccare i progetti delle cosiddette attività aggiuntive, quelle pomeridiane. Ma anche di rifiutare le cattedre con più di 18 ore al superiore, di rifiutare in aula alunni di altre classi e di non accompagnare gli alunni in viaggio d'istruzione. Alle diverse manifestazioni aderiranno anche i comitati dei precari, gli unici a rimanere a casa, per il momento, sono i docenti aderenti allo Snals.
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