Le elezioni delle RSU si fanno o no?

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da tuttoscuola.com

Le elezioni delle RSU si fanno o no?
Il decreto legislativo 150/2009 le ha previste per il prossimo novembre, ma ci sono problemi e contrasti



Un anno fa, di questi giorni, era ancora accesa la polemica per il rinnovo delle RSU nella scuola con la Cgil-scuola che unilateralmente aveva deciso la presentazione delle liste, mentre gli altri sindacati, in attesa della pubblicazione del decreto legislativo che ne avrebbe dovuto disporre il rinvio, erano rimasti a guardare.

Sappiamo come è andata a finire. Il decreto legislativo 150/2009, riformatore anche della contrattazione, all'ultimo momento arrivava a bloccare la macchina elettorale e fissava per il novembre 2010 il rinnovo delle RSU nel pubblico impiego.

Il problema di un possibile rinvio, però, si ripresenta per una serie di questioni derivanti anche dalla recente manovra finanziaria (legge 122/2010) e si prospetta ancora una volta una divergenza di posizioni all'interno del mondo sindacale.

La Cgil-scuola è uscita con una nota polemica (www.flcgil.it) in cui afferma che la storia si ripete, a distanza di un anno. La CGIL la FLC e la FP da un lato, chiedono che si vada al voto per il rinnovo delle RSU, entro novembre, come prescrive la L. 150/2009 che rinviò lo scorso anno le elezioni della scuola previste per dicembre, tutte le altre organizzazioni sindacali, con il tacito sostegno dell'ARAN, dicono di volerle ma non ora.

Il sindacato di Pantaleo stuzzica le altre organizzazioni affermando maliziosamente che il timore di affrontare il responso democratico dei lavoratori non è venuto meno e, in modo imbarazzante e contraddittorio, si afferma che , si vogliono valorizzare le RSU e, per questo motivo se ne chiede il rinvio!

La Cgil non è disposta a discutere, prima del rinnovo delle RSU, l'accordo quadro sulle relazioni sindacali e sulla contrattazione, previsto dal decreto legislativo 150/2009.

"Siamo pronti ad aprire il confronto ma dopo il voto di novembre".

Nel frattempo molte RSU della scuola sono decadute per effetto della mobilità, dei pensionamenti e dei processi di dimensionamento. "Questo comporterà il rischio - secondo la Cgil scuola - di non poter svolgere ovunque la contrattazione d'istituto, facendo perdere soldi ai lavoratori.