IL CASO: GLI INSEGNANTI INVISIBILI

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IL CASO: GLI INSEGNANTI INVISIBILI

Messaggiodi edscuola » 25 novembre 2009, 12:07

da IMGPress

DOCENTI CHE PER ESSERE RITENUTI TALI SI DOVREBBERO ANCORA ABILITARE. DIRITTO CHE CI VIENE NEGATO ORMAI DA ANNI

IL CASO: GLI INSEGNANTI INVISIBILI

(25/11/2009) - Chiediamo di raccogliere la protesta degli insegnanti precari non abilitati, operativi in molte realtà del nostro paese, di cui il ministero è recalcitrante a fornire dati precisi, ma che comunque assicurano la continuità del servizio scolastico, specialmente laddove non è reperibile il personale abilitato (le statistiche ufficiose parlano di almeno 15000 persone, dunque famiglie) e che, viste le condizioni economiche dell'intera nazione e la mancanza di alternative occupazionali, sono di fatto in mezzo ad una strada, bistrattate e licenziate in tronco da un governo che millanta a gran voce il “posto fisso” ma che pone le basi per la loro definitiva estromissione dal circuito lavorativo nel quale da anni sono inseriti e riconosciuti spesso come un valore. Nessuno vuole farsene carico e rappresentarli per questo si autodefiniscono INSEGNANTI INVISIBILI.

"Siamo un gruppo di docenti che per essere ritenuti tali si dovrebbero ancora abilitare. Diritto che ci viene negato ormai da anni( l’ultimo corso abilitante risale al 2004). Oggi abbiamo preso coscienza ed abbiamo deciso di unirci in una associazione ADIDA (associazione docenti italiani da abilitare) per far valere finalmente le nostre ragioni. Nonostante questa nostra condizione, esercitiamo comunque le medesime funzioni dei docenti di ruolo e non di ruolo abilitati. Di fatto partecipiamo ai Consigli di Classe, alle riunioni di Collegio dei docenti, alle operazioni di scrutinio finale per la valutazione degli alunni. Predisponiamo l’attività didattica individuale e di classe, svolgiamo le attività d’insegnamento e funzionali all’insegnamento contemplate dal Contratto Nazionale di Lavoro, ormai da anni.

Siamo dunque Insegnanti a pieno titolo, pur privi di quell’abilitazione che fin dal 1971 è stata conseguita da moltissimi docenti (molti dei quali oggi sono di ruolo nella scuola pubblica) attraverso Corsi Speciali Abilitanti: ricordiamo solo a titolo esemplificativo quello indetto dall’allora ministro Letizia Moratti con DM 85/2005 e riservato a tutti coloro che, alla data di pubblicazione del Decreto, vantavano 360 giorni di effettivo servizio. Abbiamo saputo di recente che per la nostra condizione (che ci condanna ad essere disprezzati da ogni tipo di istituzione, in quanto senza abilitazione siamo condannati al precariato a vita e possiamo tranquillamente essere considerati come semplici tappabuchi per supplenze, anche se annuali) il Ministro Gelmini si è affidato ad alcuni tecnici che sostengono che non tutti gli insegnanti da abilitare sono "bravi" (come se gli altri lo fossero tutti!) e che per abilitarsi dovranno iscriversi al Tirocinio Attivo Formativo previsto dalla Bozza Israel, ma con prova nazionale di selezione, presumibilmente consistente in una verifica con vari quiz, come avviene in fase di preselezione ai vari concorsi. Ovviamente al termine di questo tirocinio ci sarà un ulteriore esame di Stato che dovrebbe servire a fermare i meno meritevoli.

Questo significa CAMBIARE LE REGOLE MENTRE SI STA GIOCANDO! I nostri colleghi che avevano maturato 360 giorni di servizio nella scuola e si sono abilitati con i precedenti corsi abilitanti, non hanno mai avuto nessun tipo di selezione. Nemmeno chi si è abilitato con il concorso, perché il numero chiuso riguardava l’immissione in ruolo, non l’abilitazione. È vero che sarebbe stato possibile abilitarsi con le SSIS (Scuola di Specializzazione Interateneo per Insegnanti delle scuole Superiori, oggi chiusa), ma erano tutte a numero chiuso e in Italia soprattutto le università del nord bandivano pochissimi posti rispetto a quelle del Sud Italia. Anche chi è "bravo" è rimasto fuori e comunque noi siamo stati selezionati da una graduatoria di merito e abbiamo ricevuto gli incarichi lavorativi, non ci siamo autonominati lavoratori della scuola; fino al 2004 chi si è abilitato con la SSIS, lo ha scelto, in quanto esisteva il doppio canale: o corso abilitante aperto a chi aveva maturato l'esperienza sul campo, o SSIS a numero chiuso. Non possono eliminare un intero percorso professionale e con esso la nostra vita lavorativa
per decreto!

Noi chiediamo un aiuto concreto perché la Costituzione parla proprio di possibilità di emanciparsi negli studi e nel lavoro, ELIMINANDO OGNI TIPO DI SELEZIONE D’INGRESSO AL TIROCINIO FORMATIVO ATTIVO PER CHI GIA’ SVOLGE LA FUNZIONE DI DOCENTE DA PIU’ DI 360 GIORNI, esattamente come è stato precedentemente per i nostri colleghi.
Chiediamo dunque che ci venga riconosciuto il diritto di conseguire un’abilitazione in quanto insegnati che, pur senza abilitazione, di fatto SVOLGONO GIA’ QUESTA PROFESSIONE".

Per info:
ADIDA (Associazione docenti italiani da abilitare)
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