Scuola, 500 fiaccole contro i tagli

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Scuola, 500 fiaccole contro i tagli

Messaggiodi edscuola » 17 novembre 2009, 22:48

da Corriere di Bologna

LA MANIFESTAZIONE

Scuola, 500 fiaccole contro i tagli
E Casa Pound rinuncia al corteo

Sfilano studenti, coordinamento precari e insegnanti


In corteo con fiaccole, comprate al negozio a 99 centesimi, e candele in mano. Sono in cinquecento a partire da piazza Nettuno alle 19. Il corteo si ferma subito, al centro della T, tra via Rizzoli e via Ugo Bassi, dove si svolge un breve spettacolo dei giocolieri. Dopo un quarto d'ora riparte, lungo via Indipendenza, dietro uno striscione che recita: «I tagli uccidono, fondi e reddito per una scuola viva». È firmato «mondo della formazione in lotta», quello degli studenti medi e superiori, coordinamento precari e insegnanti, che hanno organizzato la fiaccolata per protestare contro i tagli alla scuola e ricordare Vito Scafidi, il ragazzo di 17 anni morto un anno fa nel crollo di una scuola di Torino.

IL CORTEO - A sfilare, con le fiaccole in mano, sono soprattutto studenti universitari, ma anche medi. A metà di via Indipendenza torna lo slogan «Noi la crisi non la paghiamo», l'evergreen che ha accompagnato le proteste dell'Onda dell’autunno scorso. Il Blocco studentesco (movimento universitario legato a CasaPound), che ieri aveva annunciato l’intenzione di partecipare alla fiaccolata, ha scelto alla fine di fare marcia indietro e di non scendere in piazza. Una decisione (spiegata in un comunicato stampa) presa in seguito alla presa di posizione degli organizzatori, che avevano rispedito al mittente la loro adesione bollandoli come ospiti non graditi. Il Blocco studentesco ha spiegato di rinunciare al corteo per «evitare inutili tensioni»: «L’abbiamo fatto per non cadere in provocazioni, altrimenti magari si sarebbe parlato solo di quello e non era ciò che volevamo».

L'ESPOSTO DI GARAGNANI - Sempre in tema di scuola, oggi il deputato Pdl Fabio Garagnani esulta perché la procura sta ancora indagando su uno degli episodi avvenuti nei giorni delle occupazioni dell’autunno scorso. Un’indagine che nacque nell’ambito del maxi-esposto di Garagnani contro le occupazioni abusive in 15 istituti bolognesi. Le inchieste sulle occupazioni vennero archiviate già in dicembre, rimase però in piedi quella relativa a un singolo episodio: fuori dal Sabin, due studenti impedirono ad altri di entrare e vennero indagati per violenza privata (parte offesa sono la preside dell’istituto e Garagnani, che fece l’esposto). Le indagini proseguiranno fino a febbraio, comunica il deputato, informato dalla procura della richiesta di proroga di indagini fatta ad agosto dal pm Persico al gip.
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