da ItaliaOggi
Sindacati uniti: così non va
Mancano i soldi per retribuire i docenti che dovranno insegnare nei corsi per il recupero dei debiti formativi. E lo slittamento alla fine dell'estate dei giudizi di ammissione alla classe successiva rischia di far saltare gli organici. Sono queste alcune delle critiche che sono state rivolte al ministero della pubblica istruzione dai sindacati dopo l'emanazione dell'ordinanza 92 del 5 novembre scorso, che regola l'esecuzione dei corsi di sostegno e recupero e le prove di valutazione per gli alunni che presentano debiti formativi.
La Cgil scuola di Enrico Panini, per esempio, fa presente che nel comunicato di accompagnamento il ministero parla di una disponibilità di 210 milioni di euro, ma nei testi normativi non si fa riferimento a cifre. Anche lo Snals punta il dito contro: «Le risorse sono inadeguate», dice Marco Paolo Nigi, segretario del sindacato autonomo. Idem per la Gilda degli Insegnanti, che pone in evidenza anche il fatto che lo slittamento ad agosto delle verifiche finali «impedirebbe una corretta formazione delle classi, un conseguente ritardo nella formulazione degli organici di diritto e una inevitabile confusione nelle operazioni di inizio d'anno». Critica anche l'Associazione nazionale presidi, secondo la quale l'ordinanza «introduce forti elementi di irrigidimento organizzativo». Più morbido il giudizio di Francesco Scrima, segretario della Cisl, «è un'occasione per un dialogo»; mentre Massimo Di Menna, segretario della Uil, manifesta dubbi «sulla previsione di un intervento di soggetti esterni, che potrebbe non garantire la qualità».