Medici specializzandi, l'un contro l'altro armati

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da Il Messaggero

Medici specializzandi, l'un contro l'altro armati

ROMA (17 novembre) - La guerra degli specializzandi affina le armi a suon di date. L'uno contro l'altro armati sono gli stessi neolaureati in medicina a dichiararsi guerra a vicenda contendendosi la data del concorso per accedere alle scuole di specializzazione. I “dottori”, che si sono laureati a febbraio e marzo 07 con relativo esame di Stato a metà luglio hanno perso per pochi giorni la possibilità di accedere ai concorsi che cominciavano dal 3 luglio scorso, esclusi per la prima volta (per anni si è potuto partecipare sub-condicione) dal decreto ministeriale n°172 del marzo 2006, si ritrovano adesso a scontrarsi con le proteste degli attuali laureati della sessione autunnale, con esame di Stato a febbraio 2008, che chiedono al ministro Mussi di emanare il bando a gennaio, con concorso a marzo, per non perdere un anno.

I camici bianchi esclusi dal decreto si sentono a questo punto beffati due volte, la prima dalla nuova normativa, la seconda dalle pressioni dei colleghi che chiedono lo slittamento. Gli altri non capiscono perché anche loro dovranno essere penallizzati e tra una data e un concorso aggiudicarsi anche loro il "fatidico anno perso".

Il ministero dell'università e Ricerca di fronte alla nuova protesta dei neo laureati per lo slittamento del concroso «ha ribadito l'imminente emanazione del bando in conformità a quanto dichiarato dal Ministro Fabio Mussi in Parlamento il 27/06/07.

Il Ministero ha anche ricordato gli sforzi fatti per ricondurre la situazione delle scuole di specializzazione ad un più coerente rispetto della loro disciplina. Ciò significa - rileva il ministero - aver dato attuazione alla contrattualizzazione e conseguente attribuzione di assegno agli specializzandi, con il progressivo recupero di circa un anno di ritardo maturato nell'avviamento dei corsi di specializzazione. Quest'anno, infatti, per la prima volta c'è stata un'inversione di tendenza che ha riavvicinato nuovamente l'avvio dei corsi e l'anno accademico».