Ragazzi in fuga dalle scuole superiori cattoliche

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Ragazzi in fuga dalle scuole superiori cattoliche

Messaggiodi edscuola » 15 novembre 2007, 21:18

da Il Messaggero

Ragazzi in fuga dalle scuole superiori cattoliche:
in dieci anni perse più di mille classi

ROMA (15 novembre) - Sempre meno ragazzi si iscrivono alle scuole superiori cattoliche. Il numero delle classi, infatti, è passato da 4.717 del biennio 1997-1998, a 3.650 del 2006-2007. Le scuole elementari cattoliche, invece, hanno visto un incremento di iscritti, negli ultimi dieci anni, riempiendo 250 sezioni in più. Anche le medie sono rimaste stabili.

Secondo i dati della Fidae (Federazione istituti di attività educative), presentati in occasione della sua 60esima assemblea nazionale, dall'anno scolastico 1992-1993 al 2006-2007, sono stati chiusi 501 istituti parificati. Nel Lazio ne sono scomparsi 76, in Lombardia 72 e in Piemonte 71. Le perdite maggiori si sono avute tra il 1999 e il 2001: 48 scuole all'anno. Lo scorso anno scolastico, 268.897 alunni hanno frequentato i corsi degli istituti aderenti alla Fidae, con un picco di 143.722 alle elementari. Di questi alunni, 2.156 erano disabili, 4.580 stranieri e 1.177 non cattolici (248 solo nel Lazio).

Fondi alle scuole cattoliche. La Fidae ora si sta battendo per assicurare anche agli studenti delle scuole cattoliche i corsi di recupero dei debiti scolastici, chiedendo al ministero della Pubblica Istruzione gli stessi fondi previsti per gli istituti pubblici. Il ministro Giuseppe Fioroni non si è espresso in merito alla questione, limitandosi a dire che rispetterà «quanto previsto dall'articolo 33 della Costituzione» e che «rispetto agli ultimi 10 anni nulla è cambiato sul fronte dei corsi di recupero».

All'Assemblea nazionale della Fidae, che si è svolta oggi a Roma, don Giancarlo Battistuzzi, vicepresidente della federazione, ha sottolineato che «la normativa in materia è un po' ambigua perché parla di scuole pubbliche e non si capisce bene se siano comprese le paritarie». Battistuzzi ha aggiunto che si cerca chiarezza, ma senza entrare «in contrapposizione con le istituzioni», soprattutto in un momento delicato come questo. «Questi soldi li chiediamo per una questione di giustizia sociale - ha aggiunto il vicepresidente - e perché la Costituzione lo prevede».

«Vorrei anche ricordare alla Fidae - ha risposto Fioroni - che l'attuale governo ha ripristinato un terzo dei fondi destinati alle paritarie, tagliati dal precedente esecutivo, e ha eliminato quel meccanismo folle che equiparava la scuole non profit alle grandi aziende».

Lo stato dei fatti è che «ad oggi i soldi non ci sono - ha commentato don Battistuzzi - ma può darsi che raschiando il barile». La Fidae ha, però, assicurato che se pure non arrivassero i finanziamenti dallo Stato le scuole paritarie cercherebbero comunque di aiutare i ragazzi a recuperare le lacune formative.
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