da Repubblica.it
Se diventerà legge, dal prossimo anno le famiglie potrebbero scaricare
la spesa per i testi che, oggi, supera quasi sempre i tetti ministeriali
Testi scolastici deducibili da tasse
Sì bipartisan alla mozione del Pd
ROMA - Il prossimo anno, le famiglie italiane potranno scaricare le spese per l'acquisto dei libri scolastici dalle tasse? Sì, con molta probabilità. E' questo il senso della mozione, presentata da 70 senatori del Pd e fatta propria, questa mattina a palazzo Madama, dalla maggioranza. La prima firmataria della mozione, la senatrice Luciana Sbarbati, ha spiegato che "la mozione impegna il governo a rendere deducibile dal reddito delle famiglie la spesa per i libri scolastici e recuperare le risorse necessarie per promuovere e incentivare la lettura".
Ora tocca al governo mettere nero su bianco e rendere effettivo il diritto allo studio degli alunni appartenenti alle famiglie meno abbienti. Infatti, nonostante l'obbligo scolastico sia stato innalzato a 16 anni, i genitori si trovano ogni inizio d'anno a sborsare cifre considerevoli per l'acquisto di testi scolastici e dizionari. Per rendersene conto basta dare un'occhiata alle tabelle, con i tetti di spesa fissati dal ministero, allegate al decreto sull'adozione dei libri di testo per il prossimo anno.
Mamme e papà dovranno prepararsi a scucire 286 euro per la prima media che scendono a 111 in seconda per risalire a 127 in terza. Una spesa che solo in parte viene rimborsata attraverso le cedole librarie distribuite dai comuni. Situazione che si aggrava ulteriormente quando i ragazzi passano alla scuola superiore. Coloro che optano per il liceo classico, ad esempio, sborseranno 320 euro che salgono a 370 per il terzo anno.
La mozione del Pd, oltre a chiedere un intervento sulla fiscalità impegna il governo ad iniziative che agevolino la circolazione delle idee e dei contenuti culturali nel Paese. "La cultura e la formazione sono motori essenziali per lo sviluppo e per il futuro di un Paese e la lettura e il fondamento di questo percorso di conoscenza", ha dichiarato la Sbarbati che esprime soddisfazione per il voto del Senato. "Il voto unanime alla mozione - dice - ci conforta sull'impegno che tutto il Parlamento saprà mettere in atto per contrastare la deriva culturale che colpisce soprattutto le nuove generazioni".
Questa mattina, sono state approvate altre due mozioni. Una del Pdl che "impegna il governo a sostenere le attività del Centro per il libro e la lettura, a sviluppare una programmazione del servizio pubblico radiotelevisivo più attenta alle esigenze formative dei giovani e a sostenere processi di digitalizzazione del patrimonio bibliografico italiano" e un'altra dell'Italia dei valori che impegna il governo "a promuovere la lettura fra le nuove generazioni e a destinare maggiori risorse economiche alle scuole e all'università per l'informatizzazione delle strutture e il miglioramento dell'offerta formativa".
Ma sull'adozione dei libri di testo, in questi giorni, incombe la sentenza del Tar Lazio che boccia la disposizione varata dal governo che obbliga a non cambiare i testi scolastici in adozione per 5 o 6 anni. Il tribunale amministrativo pochi giorni fa ha invitato viale Trastevere a rivedere alcuni contenuti della circolare ministeriale dello scorso 10 febbraio. I tecnici del ministero stanno valutando se opporsi in appello al provvedimento del Tar. Decisione che potrebbe trasformarsi in un boomerang. Infatti, per adottare i testi scolastici i collegi dei docenti hanno tempo fino al 20 maggio. Una eventuale opposizione all'ordinanza del Tar potrebbe spostare soltanto in avanti il problema, che potrebbe piombare a ridosso dell'avvio dell'anno scolastico.