Save the Children e la Giornata mondiale degli insegnanti

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Save the Children e la Giornata mondiale degli insegnanti

Messaggiodi edscuola » 5 ottobre 2007, 8:03

da LASTAMPA.it

Save the Children e la Giornata mondiale degli insegnanti

Save the Children considera la formazione e la protezione degli insegnanti fondamentale per assicurare l’educazione nei paesi in conflitto.

Il prossimo 11 ottobre, in occasione dell’inaugurazione del secondo anno della campagna per fornire educazione di qualità a milioni di bambini nei paesi in guerra entro il 2010 si parlerà anche di loro.

Quando c’è una guerra, la scuola è tra le cose che vengono colpite per prime. Gli edifici vengono distrutti, i governi non finanziano il sistema scolastico e non pagano gli insegnati, che spesso sono vittime di abusi e violenze. Il risultato è che oltre 39 milioni di bambini che vivono in paesi colpiti da guerre o reduci da conflitti non hanno accesso all’istruzione.

Save the Children, nella giornata Mondiale degli Insegnanti, sottolinea come in particolare nei paesi in conflitto, sia necessario assicurare la formazione adeguata e la protezione di chi è chiamato a fornire l’istruzione alle giovani generazioni. L’educazione è infatti la chiave per assicurare il futuro sviluppo di un paese, nonché per raggiungere importanti obiettivi, quali ad esempio la parità di genere, la salute materno-infantile, la diminuzione di contagi da Hiv e Aids e l’abbattimento del tasso di mortalità di bambini al di sotto dei cinque anni.

Nei paesi in guerra, i pochi bambini che riescono ad accedere all’istruzione, spesso ricevono un’educazione di scarsa qualità, a causa della mancanza di insegnanti qualificati. In Afghanistan, per esempio, meno del 15% degli insegnanti ha un titolo professionale adeguato. Tra di essi solo il 27% è di sesso femminile e si concentra nelle aree urbane, fattore che contribuisce alla creazione di una forte discriminazione di genere, in quanto i genitori hanno timore a mandare a scuola le bambine poiché temono molestie da parte degli uomini. La percentuale degli insegnanti qualificati è del 30% in Angola – scendendo però drasticamente al 10% nelle aree rurali, del 34,1% in Colombia, del 30% in Nepal, toccando la drammatica percentuale del 7% in Sud Sudan. In Uganda vi sono scuole con classi anche di 200 alunni per insegnante, mentre nella Repubblica Democratica del Congo il salario mensile di un maestro non supera i 3 dollari. In Nepal nei primi sei mesi del 2005 circa 200 insegnanti hanno subito violenza.

La formazione degli insegnanti è una delle attività centrali della campagna Riscriviamo il Futuro di Save the Children, che si pone come obiettivo l’accesso ad un’educazione di qualità per 8 milioni di bambini che vivono in paesi in guerra o in fase post-conflitto, entro il 2010.

Il secondo anno della campagna verrà inaugurato l’11 ottobre p.v. alle ore 11:00, con una conferenza stampa a Roma presso la Sala Stampa Estera, in via dell’Umiltà 53, durante la quale verrà presentato un inedito rapporto sulla mancanza di accesso all’istruzione per le bambine, con testimonianze dirette di chi ha vissuto il dramma della guerra ed è stato privato del diritto all’educazione.

Alla conferenza stampa parteciperanno tra gli altri: Monica Maggioni (inviata speciale del Tg1), Martha Ahok (ragazza sudanese, che ha visto negato il suo diritto all’educazione a causa del conflitto che dilania il paese), Jhon Baptist Onama (ex bambino soldato ugandese), Margaret Ayite Milyan (Save the Children, Responsabile Programma Riscriviamo il Futuro in Sud Sudan)

La campagna prevede inoltre:
- una raccolta fondi per mezzo dell’sms solidale (48548), attivo dall’11 ottobre al 18 novembre grazie al quale si potranno donare 2 euro a Save the Children, dal proprio cellulare personale Tim, Vodafone, 3 e Wind, o da telefoni fissi Telecom.
- un evento di piazza, nel corso del quale i volontari di Save the Children chiederanno alla gente di firmare una petizione affinché il governo italiano si impegni a far sì che il diritto all’educazione sia riconosciuto a tutti i bambini e le bambine che vivono in paesi fragili e in conflitto (CAFS), sia identificato come priorità nelle agende politiche dei governi e affinché siano stanziati fondi specifici atti a promuoverlo.

http://www.savethechildren.it
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