Bonanni: «Otto euro sono una provocazione»

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da Il Messaggero

Insegnanti in piazza: «Basta parole vuote»
Bonanni: «Otto euro sono una provocazione»

ROMA (27 ottobre) - Questa volta sono stati gli insegnanti a scendere in piazza, con buona pace degli studenti che hanno goduto di un sabato di vacanza. Ancora una volta Roma come scenario della protesta, con i professori sfilare da piazza Bocca della Verità diretti verso piazza Navona per il comizio conclusivo. Un corteo con le insegne dei sindacati di categoria, Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola.«Per una scuola pubblica di qualità, riconoscere e valorizzare il lavoro», recita lo striscione di apertura. Secondo gli organizzatori sono stati 50 mila i docenti scesi in piazza. Il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni invita Prodi ad ascoltare il bisogno di una scuola molto più flessibile e più capace di reggere le modificazioni sociali e a cui bisogna dare risposte concrete. «Mentre - sottolinea - i segnali sono di mortificazione di chi deve trasmettere la conoscenza e l'istruzione». Il leader della Cisl sottolinea quindi come non sia«un buon comportamento» quello che disattende «gli impegni presi con i propri impiegati, coloro che devono reggere una delle trasformazioni più grandi che si sono avute negli ultimi decenni».

«Noi -aggiunge- abbiamo avuto una miseria, che equivale a 8 euro il che ci sembra perfino una provocazione. Non sono state predisposte le risorse necessarie al rinnovo contrattuale 2008-2009, ed è la prima volta che accade nella storia della Repubblica», e non è stata data risposta al problema del precariato. Da qui l'invito al presidente del Consiglio a dare le risposte necessarie. «Tante persone che lavorano quotidianamente con i nostri ragazzi - ha aggiunto il segretario confederale Uil Scuola, Massimo Menna - persone che meritano dal Governo risposte a cui non possono essere fatte promesse vane o parole vuote».