Sempre più laureati vogliono fare il prof

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Sempre più laureati vogliono fare il prof

Messaggiodi edscuola » 24 ottobre 2007, 10:21

da LASTAMPA.it

Sempre più laureati vogliono fare il prof.

ROMA
Sempre più laureati hanno voglia di diventare docenti della scuola pubblica: è quanto emerge da un’indagine realizzata dalla rivista «La tecnica della scuola» che è studiato gli andamenti delle domande di accesso alle Scuole di specializzazione per l’insegnamento secondario. Ebbene, complessivamente rispetto allo scorso anno i laureati aspiranti sono aumentati quasi del 20%.

In media, però, solo un candidato ogni tre-quattro avrà la possibilità di frequentare i corsi di abilitazione biennale (organizzati da quasi dieci anni delle università). Il ministero ha disposto, infatti, che ogni regione predisponga il numero di posti da assegnare ad ogni materia sulla base del numero di posti vacanti: in alcune regioni, soprattutto del Nord, i posti a disposizione risultano maggiori rispetto ad altre (dove può capitare che i corsi non si attivino nemmeno a causa della mancanza cattedre libere).

Complessivamente, sommando le decine e decine di classi di concorso della scuola superiore italiana, ogni anno il numero di posti messi a concorso oscilla attorno alle 15.000 unità: un numero che negli anni non ha fatto registrare grandi cambiamenti. Quel che cambia è invece il numero di aspiranti, che sono sempre di più e sono ormai circa 40-50.000 l’anno.

I dati presentati dalla «Tecnica della Scuola» sono molto significativi: «Nelle tre sedi della Toscana (Pisa, Firenze e Siena) sono state presentate 2.895 domande - spiega la rivista specializzata - a fronte degli 820 posti disponibili, con un esubero del 72%. Leggermente più alta la percentuale in Campania con 3.307 domande a fronte di 824 posti. Valori altrettanto consistenti a Milano (1.982/835), Catania (2.213/600) e Messina (2.484/472). In Emilia Romagna coloro che rincorrono la cattedra sono 2.926, le cattedre solo 946».

L’unica eccezione sembrerebbe essere costituita dalla Valle d’Aosta, regione in cui sono state presentate solo 24 domande pur essendo 55 i posti disponibili. «Unica e non casuale eccezione - commenta “La tecnica della scuola” - dal momento che, come afferma Teresa Grange, preside della Siss Valle d’Aosta dal ’99 è possibile ipotizzare che la richiesta non sia altissima in virtù della presenza di un numero di laureati piuttosto basso e della conoscenza della lingua francese come prerequisito richiesto per l’accesso».

Solo nei prossimi giorni, al termine delle prove orali, gli aspiranti alle scuole di specializzazione sapranno il loro destino: se potranno così realizzare il loro sogno di diventare insegnanti. Ed entrare nelle graduatorie di supplenza: dopo aver acquisito l’abilitazione li attenderà, infatti, un più o meno lungo periodo di precariato.
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