da Unità
Scuola: più studenti, meno docenti
di Alice Loreti/ Bologna
Per le scuole bolognesi, i prossimi saranno giorni determinanti. Se il ministero non concederà un aumento nell'organico di fatto - le supplenze annuali - al suono della campanella gli alunni potrebbero trovarsi senza insegnanti o avere un orario provvisorio (3 o 4 ore al giorno) fino a metà ottobre. I dati parlano chiaro: a settembre gli studenti bolognesi arriveranno a superare le 100 mila unità, mentre le cattedre continuano ad essere "stagliuzzate", se non addirittura eliminate, come quelle di inglese alle elementari. A lanciare l'allarme è l'assessore provinciale alla Scuola, Paolo Rebaudengo che, per scongiurare «un significativo passo indietro», ha scritto al ministro Mariastella Gelmini. Rebaudengo elenca tutti i buchi nei vari istituti. A cominciare dalla scuola dell'infanzia, per la quale le nomine garantiranno, in 14 nuove sezioni, «la sola copertura del tempo parziale, mentre le ore pomeridiane potranno essere coperte solo ove sopperiscano le finanze comunali, mai così in difficoltà». Alle elementari, «per gli oltre mille bambini in più – fa presente l'assessore – mancano all'appello 120 docenti di inglese, il cui insegnamento è obbligatorio». Nelle medie bolognesi, occorrono 52 posti per la seconda lingua. Triste consuetudine degli ultimi anni, il taglio del sostegno, che vede «un'assegnazione in organico pari a meno della metà dei posti necessari, coperti in gran parte solo in organico di fatto – spiega Rebaudengo - facendo così perdere la continuità di rapporto tra docente ed allievo, necessaria ai 2656 studenti bolognesi disabili». Non mancano infine preoccupazioni per le scuole serali, che quest'anno avranno 8 posti in meno; per la scuola nel carcere della Dozza, a cui mancano 5 cattedre per le elementari e 2 per le superiori e per la scuola in ospedale (5 posti). Per far fronte alla situazione, l'Ufficio scolastico provinciale ha chiesto 144 cattedre in più al ministero. Secondo i dati diffusi dai sindacati, si tratta di 40 posti per le superiori; 20 alle elementari per l’inglese; 12 per i progetti (in virtù dell'autonomia scolastica); 5 per la scuola in carcere; 5 per la scuola in ospedale; 41 per le Aldini e 21 alle medie. «Si tratta di coprire il minimo delle esigenze – precisa l'assessore -. Se arriveranno, la scuola funzionerà. Se da Roma non dovessero accontentare queste richieste, il sistema scolastico crollerà dal punto di vista qualitativo». Anche perché a settembre vi saranno 3 mila alunni in più, tra elementari, scuole materne (600) e medie (1300). In attesa della risposta del ministero - mai così tardiva - anche il sindacato esprime forte preoccupazione. «Se i numeri rimangono questi – commenta Bruno Guidi, Cgil – non so come riapriranno le scuole. I ragazzi aumentano ed il numero complessivo degli addetti, incluso il personale tecnico amministrativo, diminuisce. È dalla scorsa primavera che lo denunciamo». Sulla scuola, si abbatterà poi la scure della finanziaria che, nei prossimi tre anni, toglierà oltre 7400 docenti in regione. E se la Cgil si dice pronta ad un autunno caldo, non manca un invito a genitori ed insegnanti, «affinché facciano sentire la loro voce».