da Il Messaggero
Gelmini: «Sabato libero dalle lezioni? E' possibile
Il voto in condotta potrebbe tornare a settembre»
ROMA (24 luglio) - Gli studenti italiani potrebbero avere il sabato libero dalle lezioni. Non lo esclude il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini: «Con le modifiche normative che scatteranno da settembre 2009 rivedremo gli orari delle singole materie e dei cicli scolastici - ha detto ai microfoni di Radio Anch'io - Sarà quella la sede per valutare se lasciare agli studenti il sabato libero, ma mantenendo il tempo pieno, perché credo sia importante per le famiglie».
Voto in condotta. Già da settembre potrebbe tornare inoltre il voto di condotta: «Stiamo lavorando a un provvedimento normativo - ha aggiunto Gelmini - che possa dare agli insegnanti uno strumento importante di valutazione. Il giudizio complessivo sulla maturità degli studenti dipende certo dalle verifiche sulle singole materie, ma anche dai comportamenti. nell'arco di qualche mese penso che tutto ciò possa essere attuato».
Grembiule. Il ministro ha anche ribadito l'opportunità di far rimettere il grembiule agli studenti: «Sono favorevole - ha spiegato - perché soprattutto nelle elementari il grembiule può semplificare la vita alle mamme. Molti presidi hanno accolto positivamente la proposta (compete a loro la scelta in virtù dell'autonomia) e credo sia importante come elemento di uguaglianza. Se ci deve essere competizione deve esserci sui "saperi", non certo sui vestiti».
Maestro unico. Per quanto riguarda la razionalizzazione delle risorse per la scuola, il ministro si è poi augurato che non sia necessario tornare al maestro unico: «Non abbiamo assunto nessuna decisione di tornare al maestro unico - ha detto - È chiaro che razionalizzare la rete scolastica impone alcune scelte, ma credo che le elementari siano un ciclo scolastico che funziona, lo dicono anche i dati Ocse-Pisa, e quindi mi auguro che non sarà necessario tornare al maestro unico. Certo, però, delle scelte andranno fatte. Dobbiamo rivedere la proporzione tra numero degli alunni e insegnanti: ci sono classi con 10-12 alunni che non è possibile mantenere e ce ne sono altre super-affollate. Dobbiamo trovare una media e farla rispettare in tutti i Comuni. Solo così si può razionalizzare la rete scolastica e non avere picchi di presenze».
Costo dei libri. Gelmini si è quindi soffermata sul costo dei libri scolastici, ricordando che è stato raggiunto un accordo con gli editori, che si sono impegnati a tenere il costo dei libri sotto il tetto dell'inflazione e a rieditarli soltanto se c'è un cambiamento nei contenuti intorno al 30%. Il ministro ha quindi sottolineato la possibilità di scaricare da Internet alcuni testi, soprattutto quelli di esercizi.
Obbligo scolastico. Il governo non ha nessuna intenzione di cambiare l'età dell'obbligo scolastico: «L'obbligo rimane a 16 anni - ha confermato il ministro - abbiamo solo introdotto un emendamento che consente di adempierlo anche attraverso il canale della formazione professionale».
Lauree estere. Il ministro è poi intervenuto anche su alcune questioni riguardanti la formazione universitaria, come quella delle lauree prese all'estero: «Uno dei motivi per cui i ragazzi stranieri non vengono a studiare in Italia - ha detto - è proprio la difficoltà di veder riconosciuto il titolo di studio. Abbiamo istituito una commissione e siamo in contatto con Bruxelles proprio per agevolare il riconoscimento delle lauree e uniformarlo ai canoni europei. È una questione che va risolta al più presto».
Scuola di specializzazione per l'insegnamento. Per quanto riguarda invece le SSis, coloro che l'anno scorso hanno iniziato il primo anno completeranno, poi verrà introdotto il tirocinio: «Non voglio essere responsabile di distribuire illusioni - ha affermato Gelmini- Credo sia doveroso mettere uno stop e poi valutare insieme come andare avanti. Intanto, coloro che l'anno scorso hanno già iniziato il primo anno delle Ssis, completeranno. Il problema è dal 2007 e sto cercando una soluzione per poter mettere nella graduatoria coloro che dal 2007 sono fuori, soluzione che potrebbe essere quella di riaprire le graduatorie e farli accedere anche se a medio termine. Per chi non ha ancora iniziato le Ssis stiamo pensando invece di reintrodurre il tirocinio. Credo che sia inutile dopo una laurea si debbano fare ulteriori due anni di approfondimento. Forse è meglio introdurre il praticantato di un anno nelle classi». Ma la vera risposta alle Ssis, secondo il ministro è quella di non creare un nuovo precariato.
Precari. Anche riferendosi alla manifestazione di ieri degli insegnanti precari, Gelmini ha ribadito che i conti non consentono di mettere in ruolo tutti i precari: «Il sistema così non regge e con gli strumenti di oggi non possiamo dare risposte. Va cambiato il reclutamento».