La «scomparsa» di 700 insegnanti. In accademia

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La «scomparsa» di 700 insegnanti. In accademia

Messaggiodi edscuola » 20 luglio 2008, 9:37

da Corriere

La «scomparsa» di 700 insegnanti. In accademia

ROMA — Che cosa possono avere in comune l'Accademia della Crusca e il Wwf? E la Pia associazione maschile Opera di Maria con l'ArciMovie? Oppure la Comunità di Sant'Egidio e la Società chimica italiana? All'apparenza, niente. Invece sono tutti quanti in uno speciale elenco che ogni anno viene compilato dal ministero dell'Istruzione.
L'ultimo l'ha stilato l'ex ministro cattolico del Partito democratico, Giuseppe Fioroni, giusto prima di lasciare la poltrona a Mariastella Gelmini: è la lista delle associazioni e degli organismi che secondo una norma introdotta alla fine del 1998 dal primo governo di Massimo D'Alema, ministro Luigi Berlinguer, hanno diritto a utilizzare docenti e dirigenti scolastici in «distacco» fino al numero di cento unità. Il che significa che il loro stipendio viene pagato dallo Stato ma loro lavorano presso strutture onlus private. La legge che ha introdotto questa novità con un provvedimento parallelo alla Finanziaria del 1999, dice che si deve trattare di «associazioni professionali del personale direttivo e docente, nonché enti e istituzioni che svolgono, per loro finalità istituzionale, impegni nel campo della formazione e ricerca educativa e didattica».
Ma siccome, come ha precisato il direttore generale del ministero Luciano Chiappetta in una lettera spedita all'Associazione nazionale docenti presieduta da Francesco Greco, che aveva chiesto chiarimenti dopo essere stata esclusa dall'elenco delle organizzazioni beneficiarie dei distacchi, «le assegnazioni del personale sono disposte dal ministro pro tempore in base a scelte di natura discrezionale », anche se «connesse ad una attenta valutazione...», va da sé che ci può rientrare di tutto. Così, se si concede un docente distaccato al Wwf di Fulco Pratesi, non si può negare identico privilegio a Italia Nostra di Carlo Ripa di Meana o a Legambiente. Né, se si dà un distacco a Slow Food Italia, si può rifiutare all'Arciragazzi. O magari alla Fondazione Carlo Donat- Cattin, di cui è responsabile il figlio dell'ex leader democristiano Claudio Donat-Cattin, alto dirigente della Rai considerato vicino ai cattolici del centrodestra. O, ancora, alla Fondazione Cardinale Carlo Oppizzoni, guidata da Elena Ugolini, uno dei tre componenti (recentemente designati da Fioroni) dell'Invalsi, il claudicante istituto per la valutazione della scuola. Ma non sono questi enti a fare la parte del leone. Scorrendo la lista, l'occhio cade sui dodici distacchi della Cooperativa Insegnanti di iniziativa democratica, sui dieci dell'Unione cattolica italiana insegnanti medi e sui nove dell'Associazione italiana maestri cattolici.
Tutti potranno senza dubbio dimostrare l'utilità formativa dell'operazione. Ciò non toglie che rimangono grossi dubbi sulla virtuosità di un meccanismo (cosa fanno questi distaccati?) che comunque sottrae alla scuola notevoli risorse: settecento persone. Ai cento docenti distaccati presso queste associazioni se ne devono infatti aggiungere, sempre grazie alla legge del 1998, ancora cento in distacco «presso gli enti che svolgono attività di prevenzione del disagio psico-sociale e di reinserimento dei tossicodipendenti» e altri cinquecento (avete letto bene) distaccati presso il ministero o i provveditorati. Con quale missione? «Per i compiti connessi con l'attuazione dell'autonomia scolastica». Superfluo ogni commento.
Sergio Rizzo
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