PRIVACY SUI VOTI ADDIO TRASPARENZA

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PRIVACY SUI VOTI ADDIO TRASPARENZA

Messaggiodi edscuola » 10 luglio 2008, 15:48

da Corriere di Como

PRIVACY SUI VOTI ADDIO TRASPARENZA
di Renzo Romano


L’unica novità degli esami di maturità è che per la prima volta quest’anno non vengono esposti i voti ma solo l’esito con l’eccezione dei bravissimi con lode.
In nome della privacy si oscura la trasparenza. Le plausibili finalità di una legge a tutela della riservatezza si tramutano in imbarazzante schermo alle legittime esigenze di chiarezza.
Spiace e sconforta che sia proprio la scuola la maldestra protagonista di una scelta illogica e priva del più elementare buon senso.
La “velina” sui voti mortifica la capacità di una serena accettazione dei giudizi da parte degli studenti. La “velina” traccia un inquietante alone di diffidenza sul comportamento della commissione e giustifica il sospetto di inesistenti favoritismi o accanimenti, che probabilmente non esistono.
Perché nascondere i voti' Forse per impedire il confronto tra gli studenti della stessa classe, o quello tra classi diverse dello stesso istituto, o addirittura tra istituti diversi'
Scoprire che Tizio è stato più bravo o fortunato di Sempronio, o che la sezione B è stata migliore della A, o che all’istituto Euclide ci sono stati meno promossi che al Pitagora, è esercizio di consolidata abitudine tra gli studenti che non ha mai scandalizzato nessuno.
La scuola dimostra di non conoscere affatto i propri giovani e la loro capacità di valutazione.
Al limite del ridicolo appare una possibile conseguenza del provvedimento: mamma e papà ai quali la segreteria della scuola non rivela il voto del figliolo, ormai maggiorenne, in sua assenza, o almeno senza la sua autorizzazione.
Di buon senso e ragionevolezza si perde ogni traccia se si ipotizza un’applicazione cieca e attenta solo alla forma della legge sulla “privacy” in classe.
Felliniano il quadro: voti segreti nelle interrogazioni comunicati via segreteria esclusivamente ai diretti interessati, top secret sui giudizi nei compiti in classe, in caso di competizioni sportive nessuna classifica, stop ai numeri irrispettosi e al loro posto ammiccanti icone innocue e legalmente corrette.
La leggerezza delle ultime note non nasconde lo sconforto di fronte all’ennesima prova di “immaturità” che la scuola dà di se stessa. Impietoso l’ipotetico cartellone con il risultato: “Esito non positivo”. La “privacy” sui voti è in questo caso comprensibile esercizio di umana carità.
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