La guerra del cellulare nelle aule d'esame

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La guerra del cellulare nelle aule d'esame

Messaggiodi edscuola » 12 giugno 2008, 6:26

da Il Corriere della Sera

un maturando su tre vorrebbe poterlo usare

La guerra del cellulare nelle aule d'esame

Vietato e desiderato. Il telefono che può fornire un «aiutino»
è l'incubo dei docenti e il sogno dei maturandi


E' l'oggetto più vietato e desiderato dell'esame di maturità. Il telefono cellulare, il «legame con il mondo» nelle ore delle prove scritte. Va consegnato tassativamente all'entrata. Il motivo è ovvio: permette di comunicare e di avere suggerimenti e soluzioni «in corso d'opera». Ma ci sarà chi proverà ad aggirare il divieto. Secondo un instant poll di un sito di studenti, Skuola.net, uno su tre ci proverà. Il 34,2% degli studenti che hanno risposto al sondaggio online sostiene di voler portare il telefonino in sede di esame e di utilizzarlo. Soltanto il 14,4% dei candidati non si porterà il cellulare, mentre il 17,8% lo consegnerà all'entrata e un altro 33,6% lo terrà con sè, ma dichiarando di non volerlo utilizzare. «La maturità si avvicina e anche l'ansia da esame. Le richieste sul forum si fanno sempre più frenetiche - commenta Daniele Grassucci di Skuola.net. - In particolare su tesine e percorsi d'esame: sono moltissimi gli studenti che non si sentono ancora pronti e che trovano conforto nei servizi di tutoraggio e nelle community». Il cellulare in questo caso diventa una «sorta di coperta di Linus, una scialuppa di salvataggio da usare in caso di emergenza per superare gli scritti: tanti lo porteranno in aula sfidando i divieti proprio per la sua funzione tranquillante», conclude Grassucci. Secondo il sondaggio, la prova che fa più paura è l'orale (49,5%), seguita dal secondo scritto (21,6%).

BUCHI DI MEMORIA - E per esorcizzare la paura dell'esame corre online anche il tam tam dei suggerimenti per avere qualche aiuto non previsto. Nell'ordine: inserire bigliettini nel vano per il bicchiere di un thermos pieno di caffè. Poi chiedere gentilmente a un «ignaro» professore di passarlo al più bravo della classe, che ha bisogno di ricaricarsi, e attendere che la bevanda, sempre grazie all'aiuto del professore, torni indietro con le risposte giuste. Oppure: dettare la versione al padre con il cellulare e farsela poi recapitare a scuola, tradotta, dentro un panino di mortadella. E ancora: dentro evidenziatori, nell'etichetta delle bottigliette d'acqua, nelle fessure dei caschi o, nel caso delle ragazze, di appiccicarli sul retro di un cerchietto. Ricorrere all'uso del bluetooth, dell'I-pod o del Nintendo Ds, oppure chiedere al secchione di turno di «tossire crocette». Insomma, il conto alla rovescia, per molti, serve a studiare sistemi per mettersi al riparo dai «buchi di memoria», più che a ripassare. Ma anche i prof conoscono bene i trucchi più ricorrenti, quindi bisogna mettere in conto il rischio di essere scoperti

I CONSIGLI - Più utile, certamente, seguire i consigli degli esperti. Evitare il tono monocorde e stare attenti alla gesticolazione, dicono i consulenti d'immagine su riviste specializzate. Tenere un atteggiamento di umiltà e rispetto. E mai tacere: «il silenzio è sinonimo di ignoranza, mentre la risposta anche molto evasiva è indice di furbizia». Tra i consigli, non mancano quelli alimentari: è importante seguire una dieta mediterranea, rispettando le pause tra i pranzi ed evitando gli abusi. Infine, per combattere lo stress, tanta attività fisica e passeggiate all'aria aperta. E provate a creare una routine nel periodo che precede l'esame.
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