da L'Espresso
Il Bodoni lancia una nuova iniziativa: i corsi in podcasting che si possono seguire da casa
Con telecamera e computer il professore fa lezione sul Web
Federica Cravero
Cento studenti utilizzano già il sistema. E in futuro sarà aperto anche all´esterno Era stata la prima scuola in Italia, una delle prime al mondo, ad introdurre il podcast per le sue lezioni: il sistema si chiamava Radiotony ed era stato ideato per un alunno che, costretto a stare a lungo in ospedale, poteva così scaricare sul computer o sul lettore mp3 non le canzoni e i film preferiti ma le spiegazioni e i messaggi di auguri dei compagni. Ora l´istituto per le arti grafiche e fotografiche Bodoni-Paravia fa di più, introducendo sempre all´avanguardia in Italia Didanext-Channel, un nuovo sistema per registrare lezioni, manifestazioni, spettacoli e quant´altro accade in una scuola ed erogarlo tramite podcasting.
Per ora sono poche le classi coinvolte nel progetto, nato dalla mente del professor Alberto Pian, un centinaio di studenti su circa 600 che frequentano la scuola di via Ponchielli. E non tutti gli insegnanti si sono ancora abituati ad avere una telecamera e un computer da maneggiare durante la lezione. Ma l´intenzione è di estendere il podcast a quante più attività possibili. D´altra parte, se gli insegnanti sono più restii a seguire le evoluzioni della tecnologia, i ragazzi non hanno certo questo problema e, anzi, la scuola in podcast può essere la soluzione per tener vivo il loro interesse con i linguaggi più familiari. Ovvero quelli del Web 2.0, che con la loro semplicità d´utilizzo permettono una maggiore interazione con gli utenti, rispetto ai linguaggi dei siti internet tradizionali da visitare passivamente.
Didanext-Channel è fondato su un sistema automatico di registrazione audio-video e di erogazione, nel quadro di un sistema di social networking Wiki, fondato su server Apple e il nuovo sistema Podcast Producer. Un progetto cui hanno collaborato anche la Regione Piemonte ed Apple Italia. «Abbiamo adottato una tecnologia che può aiutare qualsiasi insegnante e studente a insegnare e apprendere in modo condiviso e progettuale. Finalmente non pieghiamo l´insegnamento a una tecnologia, ma è la tecnologia a piegarsi all´insegnamento», spiega Alberto Pian. Così l´allievo a letto con l´influenza (ammesso che non abbia la febbre a quaranta...) potrà seguire giorno per giorno le lezioni di storia senza rischiare di passare dai greci al medioevo o senza dover copiare gli appunti dal quaderno del compagno di banco. E quello appassionato di musica potrà mettere nella playlist del suo iPod o sul cellulare anche il concerto fatto con i compagni l´ultimo giorno di scuola.
Ma il sistema può avere anche altre applicazioni. «Ad esempio adesso stiamo facendo un corso di cinese - spiega Dario Favini, responsabile dell´ufficio tecnico dell´istituto - e le lezioni potranno in seguito essere usate anche da altri. Per il momento l´indirizzo della piattaforma è conosciuto solo alla scuola, ma in futuro vorremmo fare pubblicità perché possa essere visitata anche da altri, che possano scaricare i contenuti della nostra scuola».