da LASTAMPA.it
A 14 anni gambizza il suo prof
L’insegnante:«Un incosciente ma so che non voleva farmi del male»
MIRIANA REBAUDO
GENOVA
Pagherà cara la sua «bravata» lo studente di 14 anni della scuola media di Cicagna, nell’entroterra di Chiavari, che martedì scorso, armato di una pistola giocattolo ad aria compressa, ha sparato ad un professore, Salvatore Carambiaa, 55 anni, docente di educazione tecnica, colpendolo alla gamba destra con un proiettile di gomma dura. Il ragazzino è stato sospeso per dieci giorni dalle lezioni, a partire da domani. Non solo: il preside Aldo Martinis, dopo essersi consultato con l’Ufficio scolastico provinciale di Genova (l’ex provveditorato), ha anche querelato il baby sparatore e i carabinieri hanno già trasmesso gli atti al Tribunale dei Minori di Genova. I reati contestati allo studente sono violenza privata (per gli spari), minacce (per le intimidazioni rivolte agli alunni testimoni del fatto) e «inosservanza delle disposizione delle autorità» (per aver portato un’arma a ridotta potenzialità offensiva in libera vendita all’interno della scuola). La madre del quattordicenne è stata invece segnalata al Tribunale ordinario di Chiavari, in quanto ha la patria potestà sul figlio.
Le scuse
Ora il ragazzino piange e cerca di scusarmi dicendo che non aveva assolutamente intenzione di colpire l’insegnante, «volevo solo fare vedere come ero bravo con la pistola-giocattolo» si giustifica in lacrime, quando si è reso conto di averla fatta grossa. E ripete queste stesse parole ai carabinieri che stanno indagando su quello che è accaduto il 29 aprile . Quel giorno la maggior parte degli studenti non era presente in classe: molti ragazzi erano in gita scolastica. Nell’istituto c’erano solo alcuni insegnanti e una manciata di alunni. Il quattordicenne si è recato a scuola, come ogni giorno. Solo che questa volta, nello zaino aveva messo una pistola ad aria compressa, caricata con pallini di plastica dura, di quelli utilizzati nelle simulazioni di guerra. Una volta in aula, nel corso della ricreazione, il giovanissimo allievo ha estratto l’arma-giocattolo ed esploso un paio di colpi, quindi è uscito nel cortile, dove ha premuto il grilletto altre due volte, colpendo con un pallino di gomma l’insegnante che ha riportato un po’ di bruciore ed un livido alla gamba destra. Una ragazzata, per dimostrare le proprie capacità ripete lui; un atto di bullismo per intimidire i compagni più giovani sospettano i carabinieri, forse per qualche precedente intemperanza del giovanissimo amante delle armi.
La punizione
«Non volevo ferire nessuno, ho sparato a casaccio - spiega ora -. Quando ho capito cosa avevo fatto sono scappato a casa. Chiedo scusa a tutti». Il preside, però, dopo un’indagine interna, ha scelto la linea dura: sospensione e denuncia. «Si tratta di un fatto grave - ha spiegato - anche se, purtroppo, non è che l’ultimo episodio di "bullismo". Ad ogni modo, il buon nome della scuola non deve essere intaccato da un gesto sconsiderato come questo. La struttura funziona bene, ha ottimi insegnanti e alunni diligenti, così come il resto del comprensorio di Carasco». «Sono certo che quell’allievo non intendesse colpirmi - racconta il professor Carambia -. E’ un ragazizno difficile, con qualche precedente disciplinare ma nulla di grave. Con lui ho sempre avuto un buon rapporto, come con tutti i miei studenti. Insegno dal 1979 e mai mi era capitata una cosa del genere». Più che di bullismo, il docente ferito preferisce parlare di «incoscienza» anche se, aggiunge, «il fatto grave è aver portato la pistola in classe, e anche averla usata».