da TuttoscuolaNEWS
Torna il MIUR. Con due viceministri?
I ministri del nuovo governo saranno dodici. Così stabilisce una legge, approvata nel corso della breve XV legislatura, dietro la spinta di un'opinione pubblica sempre più critica verso i costi della politica e l'elevato numero dei suoi addetti, a partire da ministri, viceministri e sottosegretari (e relativi apparati), che nell'ultimo governo avevano superato il numero di cento.
Per il macrosettore dell'istruzione, dell'università e della ricerca si torna così ad un unico ministero, il MIUR, e a un unico ministro, come era già accaduto con la Moratti, che aveva provveduto al laborioso varo del Regolamento unificato, che ora potrebbe essere ripescato, e in precedenza con Berlinguer, titolare però di due ministeri che restavano distinti.
È tuttavia probabile che, come accade in altri Paesi, ai due sottosettori della scuola e dell'università e ricerca siano preposti due sottosegretari con un rango adeguato alla complessità e alla diversità delle rispettive aree di competenza, quello di viceministri. Una soluzione che potrebbe essere favorita dalla necessità, nella quale si troverà il prossimo presidente del Consiglio, di dare spazio e visibilità a rappresentanti delle diverse componenti confluite nel PDL. Tra i nomi che circolano si fanno quelli dell'on. Valentina Aprea, già sottosegretario con la Moratti e responsabile scuola di Forza Italia (in corsa, si dice, anche per la titolarità del Ministero in "quota donne"), e quello del senatore Giuseppe Valditara, di provenienza AN, al quale potrebbe essere affidato il settore dell'università e ricerca. Due esponenti che conoscono approfonditamente il settore che sarebbero chiamare a gestire.