da Unità
Scuola, ridotti istituti tecnici e professionali
ROMA Un deciso colpo di sciabola a istituti tecnici e istituti professionali che passano dagli attuali 348 indirizzi a 19. Lo prevede la bozza di regolamento che viale Trastevere lascia in eredità alle nuove commissioni parlamentari. Il provvedimento, frutto del lavoro di una commissione ministeriale istituita ad hoc, è stato presentato ieri dal vice ministro, Mariangela Bastico, nel corso di un convegno dedicato al tema, al quale hanno partecipato rappresentanti delle Regioni, delle Province e delle parti sociali. Il regolamento prevede per gli istituti tecnici 10 indirizzi (meccanica, elettrotecnica, informativa, chimica, sistema moda, costruzioni, trasporti, biotecnologie, comunicazione, economia-commercio-turismo) al posto degli esistenti 313 e per i professionali 9 indirizzi (agricoltura, meccanica, elettronica, chimica, abbigliamento, artigianato, servizi economico-aziendali, servizi turistico-alberghieri, servizi alla persona e alla comunità) invece di 35 (23 ordinamentali e 12 sperimentazioni). L’orario medio settimanale è di 32 ore obbligatorie alle quali le scuole possono aggiungere ulteriori ore nell’ambito della loro autonomia (20% nel primo e secondo anno, in misura crescente dal terzo al quinto anno, secondo criteri generali che assicurino la certificabilità di omogenei risultati di apprendimento degli studenti). I percorsi sono quinquennali (i titoli danno accesso sia al mondo del lavoro sia all’università) ma negli istituti professionali sono possibili anche «uscite intermedie» con il conseguimento di qualifiche e diplomi professionali secondo un repertorio individuato con le Regioni. L’obiettivo è quello di valorizzare questo segmento dell’istruzione, anche in considerazione del fatto che dal 2006 al 2007 la richiesta da parte delle imprese di diplomati negli istituti tecnici e professionali è cresciuta del 20%.