da LASTAMPA.it
Miur, l’educazione alimentare entra nelle scuole italiane
roma
Industria alimentare e mondo scolastico fianco a fianco per portare l’educazione alimentare nelle scuole italiane, con l’obiettivo di rendere i ragazzi pienamente consapevoli dell’importanza di seguire corretti stili di vita.
È l’idea alla base della collaborazione tra il ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca e Federalimentare che, con “Apertamente - Il gusto fa Scuola” porterà circa 10mila studenti delle scuole italiane in oltre 50 aziende alimentari su tutto il territorio italiano.
Otto giorni per far conoscere ai giovani come nascono i prodotti alimentari italiani. L’iniziativa si inserisce in un percorso didattico già intrapreso da tempo dall’industria alimentare con le scuole.
Uno studio Format research/Federalimentare rivela che circa un terzo delle aziende alimentari italiane (32%) è stato coinvolto in attività didattiche di educazione alimentare e quasi la metà di queste, il 45,5%, ha comunque accolto studenti all’interno delle proprie aziende per le stesse finalità.
Gli studenti accolti nelle aziende alimentari sono compresi in prevalenza nella fascia di età fra gli 11 e i 13 anni (40% dei casi) e fra i 14 e i 18 anni (44,3%) ma le iniziative didattiche hanno coinvolto bambini più piccoli dai 6 ai 10 anni.
«Con “Apertamente” -afferma Filippo Ferrua Magliani, presidente di Federalimentare- vogliamo far toccare con mano a bambini e ragazzi delle scuole italiane il nostro impegno quotidiano per trovare una sintesi sempre più avanzata tra il gusto, la sicurezza e la qualtià nutrizionale raccontare ai giovani come nasce il cibo che portiamo in tavola, la sue materie prime e la lettura dell’etichetta nutrizionale permetterà loro di compiere scelte consapevoli e salutari».
Soddisfazione per il progetto è stata espressa dal sottosegretario all’Istruzione Marco Rossi Doria secondo cui lavorare all’educazione alimentare è «importante per la salute e per acquisire consapevolezza di se, apprendendo il mondo, come funziona la natura e il nostro corpo».