In Europa bloccati gli stipendi dei docenti

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In Europa bloccati gli stipendi dei docenti

Messaggiodi edscuola » 9 ottobre 2012, 8:27

da tuttoscuola.com

Rapporto della Commissione europea
In Europa bloccati gli stipendi dei docenti

In 16 paesi europei, fra cui l'Italia, gli stipendi degli insegnanti sono stati ridotti o bloccati a causa della crisi economica e delle politiche di austerità dei governi. Lo afferma un rapporto pubblicato dalla Commissione europea, in occasione della Giornata mondiale degli insegnanti.

Secondo il rapporto su stipendi e indennità degli insegnanti e dei capi d’istituto, in Europea il fenomeno – che disincentiva l'ingresso nella professione dei soggetti migliori e dunque la qualità dell'insegnamento, fondamentale per la crescita economica - è più marcato in Irlanda, Grecia e Portogallo, ovvero negli Stati membri che hanno chiesto l'aiuto dei Fondi di salvataggio dell'Eurozona, e che in cambio hanno dovuto ridurre drasticamente la spesa pubblica.

Il rapporto copre 32 paesi europei, fra cui i 27 dell'Ue, e le scuole dalle elementari alla fine della secondaria. Oltre che in Irlanda, Grecia e Portogallo, fra i paesi in cui gli insegnanti sono più colpiti dai tagli di bilancio e dalle misure di austerità ci sono anche Spagna e Slovenia. Ma gli stipendi sono calati o sono stati congelati anche in Italia, Bulgaria, a Cipro, Estonia, Francia, Ungheria, Lettonia, Lituania, nel Regno Unito, in Croazia e Liechtenstein.

“La retribuzione e le condizioni di lavoro degli insegnanti dovrebbero costituire una priorità assoluta al fine di attirare e trattenere i migliori in questa professione”, ha osservato in una nota Androulla Vassiliou, commissaria Ue responsabile per l'Istruzione e la cultura.

Invece, come risulta dal rapporto, a partire dalla metà del 2010, in un numero crescente di paesi sono stati operati tagli sia agli stipendi che alle indennità, come assegni per ferie e gratifiche.

In Italia lo stipendio di base lordo è calato dal 2000 al 2006, poi è risalito dal 2006 al 2009, per poi ridiscendere dal 2009 fino a tornare nel 2012 al livello iniziale del 2000. La Grecia ha ridotto del 30% lo stipendio di base degli insegnanti (come di tutti gli altri impiegati pubblici) e ha sospeso il pagamento della gratifica natalizia e di quella pasquale. L'Irlanda ha ridotto nel 2011 del 13% lo stipendio dei nuovi insegnanti, mentre gli insegnanti nominati dopo il 31 gennaio 2012 hanno subìto un ulteriore taglio del 20% con la soppressione delle indennità di qualifica.

In Spagna gli stipendi degli insegnanti e di altri dipendenti del settore pubblico sono stati ridotti del 5% circa nel 2010 e da allora non sono stati più adeguati per tenere conto dell'inflazione. Provvedimenti analoghi sono stati adottati in Portogallo.

Rapporto della Commissione europea
In Europa bloccati gli stipendi dei docenti




In 16 paesi europei, fra cui l'Italia, gli stipendi degli insegnanti sono stati ridotti o bloccati a causa della crisi economica e delle politiche di austerità dei governi. Lo afferma un rapporto pubblicato dalla Commissione europea, in occasione della Giornata mondiale degli insegnanti.

Secondo il rapporto su stipendi e indennità degli insegnanti e dei capi d’istituto, in Europea il fenomeno – che disincentiva l'ingresso nella professione dei soggetti migliori e dunque la qualità dell'insegnamento, fondamentale per la crescita economica - è più marcato in Irlanda, Grecia e Portogallo, ovvero negli Stati membri che hanno chiesto l'aiuto dei Fondi di salvataggio dell'Eurozona, e che in cambio hanno dovuto ridurre drasticamente la spesa pubblica.

Il rapporto copre 32 paesi europei, fra cui i 27 dell'Ue, e le scuole dalle elementari alla fine della secondaria. Oltre che in Irlanda, Grecia e Portogallo, fra i paesi in cui gli insegnanti sono più colpiti dai tagli di bilancio e dalle misure di austerità ci sono anche Spagna e Slovenia. Ma gli stipendi sono calati o sono stati congelati anche in Italia, Bulgaria, a Cipro, Estonia, Francia, Ungheria, Lettonia, Lituania, nel Regno Unito, in Croazia e Liechtenstein.

“La retribuzione e le condizioni di lavoro degli insegnanti dovrebbero costituire una priorità assoluta al fine di attirare e trattenere i migliori in questa professione”, ha osservato in una nota Androulla Vassiliou, commissaria Ue responsabile per l'Istruzione e la cultura.

Invece, come risulta dal rapporto, a partire dalla metà del 2010, in un numero crescente di paesi sono stati operati tagli sia agli stipendi che alle indennità, come assegni per ferie e gratifiche.

In Italia lo stipendio di base lordo è calato dal 2000 al 2006, poi è risalito dal 2006 al 2009, per poi ridiscendere dal 2009 fino a tornare nel 2012 al livello iniziale del 2000. La Grecia ha ridotto del 30% lo stipendio di base degli insegnanti (come di tutti gli altri impiegati pubblici) e ha sospeso il pagamento della gratifica natalizia e di quella pasquale. L'Irlanda ha ridotto nel 2011 del 13% lo stipendio dei nuovi insegnanti, mentre gli insegnanti nominati dopo il 31 gennaio 2012 hanno subìto un ulteriore taglio del 20% con la soppressione delle indennità di qualifica.

In Spagna gli stipendi degli insegnanti e di altri dipendenti del settore pubblico sono stati ridotti del 5% circa nel 2010 e da allora non sono stati più adeguati per tenere conto dell'inflazione. Provvedimenti analoghi sono stati adottati in Portogallo.
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