da l'Unità.it
Studenti in piazza in tutt'Italia contro gli esami riparazione
Studenti in piazza in tutta Italia con oltre 130 cortei, per chiedere accesso a tutti i gradi dell'istruzione, diritto allo studio e partecipazione nei luoghi della formazione.
A Roma quasi 20 mila in corteo da piazza della Repubblica fino in piazzale Aldo Moro, davanti all'ingresso dell'Università "La Sapienza".
Cori contro il ministro della Pubblica Istruzione, Giuseppe Fioroni, accompagnano il corteo preceduto da un camion attrezzato con casse acustiche e che diffonde musica. Tra gli striscioni del corteo: «Non cambiate l'istruzione? Noi ve famo la rivoluzione». E anche: «Contro il governo della guerra per una scuola pubblica, laica, di massa».
A Milano manifestazione a sostegno di «una scuola pubblica libera, laica, democratica ed accessibile a tutti», diverse migliaia di studenti sono sfilati stamane per le strade del centro di Milano, partendo da largo Cairoli. Era previsto solo un presidio sotto la sede dell'assessorato regionale all'Istruzione per iniziativa della Rete degli Studenti. Il passaparola ha invece indotto i più a ritrovarsi e a dare vita alla manifestazione.
A Genova studenti in corteo contro la decisione del ministro della pubblica istruzione Giuseppe Fioroni di reintrodurre gli esami di riparazione a settembre. La manifestazione sta provocando pesanti disagi al traffico, già congestionato per il Salone Nautico. Gli studenti, circa un migliaio secondo la Polizia Municipale, stanno percorrendo via XX Settembre, in pieno centro cittadino, per poi attraversare Piazza De Ferrari, via Roma, Piazza Corvetto e Via Asarotti, dove è previsto un presidio davanti alla sede della Direzione Scolastica Regionale.
I partecipanti chiedono «l'abrogazione della riforma Formigoni, ennesima minaccia alla scuola pubblica», e sollecitano anche «l'annullamento delle riforme Moratti e Fioroni che continuano nella loro opera di distruzione della scuola, portando elementi nuovi non condivisi dalle componenti scolastiche per evitare di occuparsi e di risolvere i problemi reali del mondo dell'istruzione».
«Saremo in piazza - spiegano le associazioni studentesche promotrici della protesta (Rete degli studenti, Unione degli studenti e Studenti di sinistra) in una nota congiunta - per chiedere al governo di mantenere le promesse fatte al movimento degli studenti medi e universitari. Non saremo in piazza con vaghe parole d ordine, ma con richieste ben precise, per rendere scuola e università priorità praticate e non solo enunciate.
Chiediamo più risorse in finanziaria per scuola e università, per la didattica e l'edilizia; una legge nazionale sul diritto allo studio e la copertura delle borse di studio; il superamento della legge 264/99 sul numero chiuso all'università garantendo l'accesso e la legalità; democrazia e diritti per gli studenti nei luoghi della formazione, ma anche per chi affronta stage formativi presso le aziende».
Gli studenti chiedono anche al ministro Fioroni «una risposta chiara» sul decreto riguardante l'assolvimento dei debiti formativi. «Vogliamo - affermano a questo proposito - che i corsi di recupero vengano fatti a scuola senza interferenze di privati, con tempi del recupero sostenibili: debiti e crediti non possono essere un calcolo algebrico!».
Tra le richieste anche una riforma dello Statuto dei diritti degli studenti medi e la promulgazione dello Statuto degli Studenti e delle Studentesse Universitarie.
«Non portiamo in piazza fannulloni, ma studenti che chiedono qualità e uguaglianza delle opportunità. Esprimiamo rivendicazioni concrete e sostenibili, forti solamente delle nostre idee e dei nostri sogni» affermano le tre associazioni aggiungendo che non presteranno il fianco a strumentalizzazioni.
Studenti scenderanno in piazza in tutta Italia con oltre 130 cortei, per chiedere accesso a tutti i gradi dell'istruzione, diritto allo studio e partecipazione nei luoghi della formazione.
«Chiediamo a Fioroni - dichiarano Elisabetta Ferrari, portavoce nazionale di Studenti di Sinistra e Andrea Pacella, responsabile nazionale Scuola della Sinistra giovanile - di modificare il provvedimento sull'assolvimento dei debiti insieme agli studenti, per ridare centralità al giudizio dei Consigli di Classe e impostare tempi e modi di recupero più vicini alle esigenze degli studenti. Servono più investimenti, a partire dalla Finanziaria, sull'edilizia scolastica e sulla didattica. E chiediamo da subito - aggiungono - un impegno forte sulla stesura di una legge quadro nazionale sul diritto allo studio e su una riforma condivisa dello Statuto degli Studenti, a partire dall'istituzione di diritti per gli studenti in stage».
Il ministro Beppe Fioroni manda un messaggio ai manifestanti. «Ai ragazzi dico che quella varata non è una riforma, ma un intervento per portare nella scuola italiana principi di serietà, nell'interesse esclusivo dei nostri giovani».
«Quando nella società - osserva Fioroni - si ha un debito lo si paga, e la vita non fa sconti. Se la scuola non riesce a dare certezza di competenza genera nuovi poveri di saperi. E quando -la vita chiederà loro conto di quelle lacune, se non sono figli di papà, e la maggioranza non lo è, che si può permettere di pagare poi il debito, avremo nuovi poveri della vita».
«La scuola italiana - conclude il ministro - non può essere quella scuola bloccata dove chi entra figlio di operaio esce figlio di operaio; lo studente se merita può diventare anche componente della classe dirigente del Paese».