da Corriere della Sera
La precisazione in una nota congiunta delle organizzazioni studentesche
Studenti in piazza. «Ma non è vaffa-day»
Cortei in 130 città italiane. I manifestanti: «Vogliamo più risorse. No all'esame di riparazione». Cori contro Fioroni
MILANO - Sulle piazze italiane è il giorno degli studenti. Manifestazioni e cortei sono stati organizzati in 130 città dai ragazzi della scuola italiana per dire «no alla riforma Fioroni, agli esami di riparazione e alle punizioni più severe». Gli studenti chiedono più risorse finanziarie per scuola e università, sia per la didattica che per l'edilizia, e una risposta chiara sul decreto sui debiti formativi. Per gli universitari dell'Udu è necessaria anche l'abrogazione della legge che istituisce il numero chiuso in 5 facoltà.
NOTA CONGIUNTA - Ma la manifestazione, precisano gli organizzatori, «non è il vaffa-day della scuola». Unione degli studenti, Rete degli studenti, Studenti di sinistra, StudentSX e Unione degli universitari, organizzazioni promotrici della manifestazione di venerdì, in una nota congiunta contestano la definizione di «V-Day degli studenti». «Intendiamo ribadire con forza che non è una giornata all'insegna dei vaffa, definizione dalla quale prendiamo le distanze in quanto fuorviante e riduttiva di una piattaforma che presenta punti di criticità sull'operato dei ministri dell'Istruzione Giuseppe Fioroni e dell'Università Fabio Mussi, ma che tenta di portare in piazza proposte costruttive in vista di un prossimo confronto».
ROMA - A Roma il corteo è partito da piazza della Repubblica. A sfilare le principali associazioni di sinistra, fra cui l'Unione degli studenti e la Rete degli studenti. Tantissimi - diverse centinaia - i ragazzi presenti. «Le nostre idee saranno la scuola» recita lo striscione che apre il corteo degli studenti della Capitale. Canti partigiani e slogan contro il ministro Fioroni e «la scuola dei potenti» vengono scanditi, durante il corteo dalla consolle per dj messa sopra il camion che guida la manifestazione. «Oggi siamo veramente tanti» dice Roberto Iovino dell'Unione degli studenti. I giovani in piazza si difendono, tra le altre cose dall'epiteto che Tommaso Padoa Schioppa, ministro dell'Economia, ha usato qualche giorno fa per descrivere i giovani italiani che non se ne vanno di casa. «Bamboccione sarà lui- tuonano i ragazzi, in corteo a Roma- che non ci garantisce il diritto allo studio e ci condanna alla precarietà».
MILANO - Corteo studentesco anche a Milano. I giovani in piazza chiedono «l'abrogazione della riforma Formigoni, ennesima minaccia alla scuola pubblica», e sollecitano anche «l'annullamento delle riforme Moratti e Fioroni che continuano nella loro opera di distruzione della scuola, portando elementi nuovi non condivisi dalle componenti scolastiche per evitare di occuparsi e di risolvere i problemi reali del mondo dell'istruzione». Gli studenti, si legge nel documento diffuso durante il corteo, si dicono «contrari a un sistema scolastico che tratta l'istruzione come una merce e non come un diritto».
GENOVA, PALERMO, TORINO E BARI - Anche il Sicilia gli studenti scendono in piazza per protestare contro la riforma Fioroni. A Palermo, secondo gli organizzatori, stanno manifestando in 10 mila, per le forze di polizia i partecipanti sono meno della metà. E altri cortei sono in corso a Trapani, Catania e Siracusa. Gli studenti siciliani chiedono anche maggior attenzione per l'edilizia scolastica, ponendo il problema della carenza di aule, che in alcuni istituti comporta, ormai da anni, il trasferimento di intere classi in strutture di fortuna, spesso distanti. Corteo studentesco anche a Genova, dove 2.500 studenti delle scuole genovesi e della provincia manifestano contro la reintroduzione degli esami di riparazione, accusando il ministero di avere agito «senza pensare che il nostro Stato e le scuole stesse non saranno economicamente in grado di attivare corsi di recupero estivi che possano davvero guidarci verso il recupero del debito». Centinaia di giovani in piazza anche a Bari, mentre a Torino la manifestazione di protesta degli studenti ha fatto saltare l'incontro che il segretario nazionale dei Ds, Piero Fassino, avrebbe dovuto avere venerdì mattina, in città, con gli studenti dell'istituto alberghiero Beccaria.