I libri di scuola costeranno meno

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I libri di scuola costeranno meno

Messaggiodi edscuola » 25 febbraio 2008, 15:02

da LASTAMPA.it

I libri di scuola costeranno meno
FLAVIA AMABILE

ROMA
Fioroni prova ad arginare i continui aumenti dei libri di testo: dal prossimo anno scolastico ci sarà un tetto anche per licei e istituti superiori, come già avviene per le medie inferiori e per le elementari. La decisione, annunciata a novembre, è ormai in dirittura d’arrivo. Il decreto e pronto e il ministro della Pubblica Istruzione Fiorono lo renderà pubblico al massimo domani, completo di tutte le tabelle per ogni indirizzo e per ogni anno delle superiori dove al biennio si può arrivare a spendere oltre 700 euro per i testi necessari. Il ministro ha ricordato che «è soprattutto alle superiori che le famiglie affrontano le spese maggiori».

L’urgenza
La questione è così urgente che anche l’Antitrust ha aperto un’istruttoria. Venerdì scorso ha ricevuto alcuni impegni precisi di un numero importante di editori per calmierare i prezzi. Una prima risposta, comunque, l’Autorità la darà il 30 maggio con la conclusione del procedimento di valutazione. Per avere gli importi dei tetti bisognerà aspettare la pubblicazione del decreto in quanto ogni singola classe di ogni singolo corso di studi avrà limiti di spesa differenti. Sull’impatto dei tagli, lo stesso Fioroni alcuni mesi fa aveva fatto il bilancio dei tetti già stabiliti: «Il nostro monitoraggio ha evidenziato che il 70% delle scuole ha rispettato il tetto, che deve essere una cosa seria, perchè se non è credibile non dà nessun sostegno alle famiglie».
Un’indagine del Movimento difesa del cittadino sui libri di testo dell’anno scolastico 2007/2008 ha rilevato aumenti che sono andati dal 3% al 10% rispetto all’anno precedente. Alla scuola media inferiore, il costo medio dei libri è stato di 280 euro per il primo anno, di 108 per il secondo, di 124 per il terzo. Alla superiore, i costi sono aumentati ma variando da città a città. Per quanto riguarda il biennio del liceo classico, ad esempio, a Milano si è speso 724,65 euro mentre a Roma 524,15, in pratica oltre 200 euro in meno, mentre a Palermo il costo si è attestato a 638,5 euro. Per il liceo scientifico, la situazione è invertita: nella capitale si è arrivati a 555,92 euro e a Palermo addirittura a 684,94 euro mentre a Milano il dato rilevato è stato di 427,55 euro. Il costo dei libri per l’istituto tecnico ha visto ancora Roma in testa: 671,58 euro, seguita da Palermo con 608,79 euro e da Milano con 383,8 euro.

Il provvedimento
Da parte sua il ministero della Pubblica Istruzione nel 2007 ha varato un provvedimento che ha assegnato 103 milioni e 291 mila euro, pari a 200 miliardi di vecchie lire, alle amministrazioni locali per l’anno scolastico 2007-2008, per la fornitura gratuita dei libri di testo agli alunni delle scuole medie e, anche nella forma del comodato, a quelli delle secondarie superiori che si trovino nelle stesse condizioni di necessità.
Gli editori respingono le accuse di rincaro dei libri ricordando che «anche l’Istat ha sempre certificato in modo rigoroso» che «non è vero che i prezzi dei libri sono aumentati negli ultimi anni più dell’inflazione».
Soddisfatte le associazioni dei consumatori ma Paolo Landi presidente di Adiconsum raccomanda di fare attenzione «ai libri consigliati, quelli che i docenti non inseriscono nella lista ufficiale ma consigliano di acquistare il primo giorno di scuola, che potrebbero rendere vano il taglio dei costi».
La Rete degli Studenti chiede che «l’investimento fatto sia continuativo nel tempo, con soluzioni, come quella dei libri in comodato d’uso che consentano alle scuole di avere maggiori strumenti contro il caro-testi».
Per Massimo Di Menna (Uil Scuola), «sarebbe preferibile un intervento finanziario consistente, per dare ai ragazzi che sono bravi a scuola borse di studio per avere i libri. La soluzione del problema, comunque, è più nella capacità degli editori di tenere bassi i costi, che nelle scuole.
Per i Genitori Democratici, «la politica del calmierare i costi ha spesso scarsi esiti se non è affiancata da una politica complessiva che coinvolga una nuova cultura del libro di testo, con l’impegno degli editori, della distribuzione e anche con l’utilizzo delle nuove tecnologie».
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