da Tecnica della Scuola
Il Miur esce dal silenzio sul concorso per presidi annullato in Lombardia
di Aldo Domenico Ficara
Dopo il comunicato stampa dell’Usr della Lombardia, dopo la riunione a porte chiuse nelle stanze del Pirellone dell’assessore regionale all’istruzione, dopo la pubblicazione di documenti controfirmati dalla maggior parte delle sigle sindacali, dopo le mozioni bipartisan del Consiglio regionale lombardo, la palla passa direttamente nelle mani del Ministro Profumo.
Il problema è sempre lo stesso, a qualche giorno dall’inizio dell’anno scolastico, per causa di un diniego del Consiglio di Stato, è molto alto il rischio di gravare sulla qualità dell’educazione per il prossimo futuro su tutto il territorio lombardo.
Le mosse richieste al Ministro, che ieri ha incontrato una delegazione degli aspiranti dirigenti scolastici risultati idonei al concorso cancellato, in sostanza sono due, la prima nel caso in cui il Consiglio di Stato dovesse confermare la decisione anche nella sentenza di merito, è quella di confermare l’idoneità degli aspiranti Dirigenti scolastici inseriti nella graduatoria di merito finale con una prova orale.
La seconda è quella di chiedere un anticipo di un mese al Consiglio di Stato.
In altre parole si sta compiendo un marchingegno amministrativo che metterà al tappeto ogni velleità dei ricorrenti, che sono rimasti soli, quasi ghettizzati sia dalle istituzioni locali sia dai mass media.
Una brutta storia dagli incerti risvolti politici, perché anestetizzare una futura sentenza del Consiglio di Stato, seppur in nome della qualità dell’educazione di una regione, sarà un’azione che non passerà inosservata agli occhi dell’opinione pubblica.