Torna a scuola il prof condannato per pedopornografia

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Torna a scuola il prof condannato per pedopornografia

Messaggiodi edscuola » 23 febbraio 2008, 0:36

da Quotidiano Net

Torna a scuola il prof condannato per pedopornografia

E' stato riammesso all'insegnamento un 45enne accusato e condannato in primo grado per diffusione, divulgazione e pubblicizzazione di materiale pedopornografico. Fioroni: "Tutelare gli studenti"

Aosta, 22 febbraio 2008 - Il Tribunale di Aosta ha riammesso a scuola un 45enne insegnante valdostano accusato e condannato in primo grado per diffusione, divulgazione e pubblicizzazione di materiale pedopornografico. La sentenza, in cui si dichiara illegittima la sospensione dell'insegnante disposta dall'assessore regionale all'Istruzione è stata emessa ieri.

Il ministro Beppe Fioroni preferisce non commentare la notizia e osserva: "Non commento le sentenze ma credo che, di fronte a una condanna di primo grado di un insegnante per reati legati al commercio di materiale pedo-pornografico, abbiamo un dovere in più, quello di tutelare anche la sensibilità degli studenti, delle famiglie e della scuola nel suo insieme".

"Credo poi - prosegue Fioroni - che non si possa abdicare mai all'osservanza del principio di precauzione per cui, ferme restando le prerogative di chi subisce il procedimento giudiziario, si può essere reinseriti in funzioni diverse da quelle dell'insegnamento. Una cosa è certa: educare esige un ambiente sereno, trasparente ed è un processo legato all'indispensabile requisito della fiducia".

Critico sulla sentenza del Tribunale valdostano il presidente nazionale dell'Associazione matrimonialisti italiani, Gian Ettore Gassani. "La sentenza suscita grande perplessità - afferma -. La presunzione di innocenza anche per coloro che hanno subito una condanna in primo grado deve sempre confrontarsi con ragioni di opportunità e di tutela anche dei diritti altrui (in questo caso dei minorenni).

"Il solo dubbio (e qui siamo di fronte ad una sentenza di primo grado) che un adulto possa essersi macchiato di simili reati - sottolinea Gassani - avrebbe dovuto indurre l'autorità giudiziaria a sacrificare la presunzione di innocenza per tutelare i diritti degli innocenti: i bambini". L'Ami auspica che il docente in questione possa dimostrare la propria innocenza nei successivi gradi di giudizio pur non mettendo in discussione la buona fede dei magistrati di Aosta. "Ma spesso - aggiunge Gassani - la buona fede non basta laddove occorre il senso dell'opportunità che non può mai mancare, neanche in un sistema ipergarantista e burocraticizzato come il nostro".
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