da Tecnica della Scuola
Studenti sul piede di guerra
di Aldo Domenico Ficara
Mentre si fanno sottili distinzioni tra le definizioni di “taglio“ e “revisione“ della spesa pubblica, si consolida un sentimento di avversione verso tutti quei provvedimenti che puntano su un non meglio identificato concetto di merito
L’idea di una scuola sempre più selettiva, che non si occupa di aiutare i più deboli, ma anzi di premiare i “migliori”, attraverso dei privilegi che dovrebbero essere diritti di tutti gli studenti, soprattutto in un momento di crisi in cui crescono le diseguaglianze e in cui le condizioni di partenza degli studenti pesano sempre più nel percorso formativo, è totalmente opposta alla visione di scuola di una gran parte di studenti organizzati in associazioni, gruppi e collettivi studenteschi.
Queste linee programmatiche divergenti saranno l’innesco di probabili incomprensioni, che nel prossimo autunno potranno esplodere in numerose manifestazioni di piazza, a tutto discapito del regolare svolgimento delle attività didattiche. Secondo le organizzazioni studentesche il 70,3% di studenti con almeno un debito scolastico e il 27,1% di bocciati, rappresentano dati statistici allarmanti, che necessitano di un drastico rinnovamento del sistema didattico e soprattutto di quello valutativo. Nel frattempo che la classe docente si interroga sull’opportunità di procedere a selezioni concorsuali basate su prove preselettive erronee, gli studenti vogliono diventare protagonisti del loro presente educativo e del loro futuro professionale.
Ci sono tutti gli ingredienti per un autunno caldo, anzi rovente.