da Repubblica.it
Ennesimo episodio in una scuola elementare della Valbisagno
Maestra denunciata dal padre del bambino considerato troppo scalmanato
Genova, alunno troppo vivace bocca tappata con nastro adesivo
GENOVA - Ancora un caso di una maestra inadeguata alla vivacità dei piccoli alunni. Un'insegnante ha costretto un bambino, considerato troppo scalmanato e chiacchierone, a fare silenzio tappandogli la bocca con una striscia di nastro adesivo. La denuncia del fatto è stata presentata dal padre del bambino presso il commissariato San Fruttuoso di Genova, dopo avere contattato i genitori di vari compagni di classe del figlio, che ha appena sei anni, e aver ricevuto conferma di quanto gli aveva riferito il piccolo.
La notizia è stata anticipata stamani dal quotidiano genovese Corriere Mercantile. Il fatto si è consumato in un'aula di una scuola elementare della Valbisagno, zona cittadina che corre lungo il torrente Bisagno e giunge fino in centro. Sul fatto la polizia ha avviato un'indagine.
Casi simili si sono verificati troppo spesso negli ultimi tempi. Un mese fa i genitori di un bimbo di quattro anni, dopo la mancanza di provvedimenti da parte delle autorità scolastiche, sono stati costretti a informare con un esposto la procura e il ministero della Pubblica istruzione del comportamento della maestra di una classe di Settignano, sulle colline di Firenze, che ha messo del nastro adesivo sulla bocca del bambino perché chiacchierava e disturbava mentre gli altri facevano il sonnellino.
Più grave il caso di un'insegnante milanese che, indagata per abuso di mezzi di correzione, si è vista tramutare l'accusa in violenza privata aggravata, un'accusa che potrebbe portarla a processo. E la denuncia non è partita dai genitori dell'alunno che aveva avuto lo scotch sulla bocca, che avevano deciso di lasciar correre, ma è stata una iniziativa del giudice per le indagini preliminari che ha respinto l'archiviazione disponendo l'imputazione cotta con la nuova accusa di violenza privata aggravata dai futili motivi e dall'abuso di autorità.