Distretti ad alta tecnologia finanziati dal Miur

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Distretti ad alta tecnologia finanziati dal Miur

Messaggiodi edscuola » 10 agosto 2012, 9:05

da Tecnica della Scuola

Distretti ad alta tecnologia finanziati dal Miur
di Aldo Domenico Ficara

Per risolvere la grave situazione produttiva, tutti devono fare la loro parte, compreso il Miur che sta finanziando distretti ad alta tecnologia.
Questa crisi molto pesante mette a rischio il futuro industriale del nostro Paese; a oggi hanno sofferto di più i grandi gruppi, se la sono cavata meglio le medie imprese, l’hanno spuntata le sole aziende a controllo estero, grazie alla elevata redditività del capitale. Per risolvere questa grave situazione produttiva, tutti devono fare la loro parte, compreso il MIUR che sta finanziando distretti ad alta tecnologia.
A tal riguardo le risorse messe a disposizione dal MIUR, per finanziare il potenziamento e la creazione dei Distretti ad alta tecnologia, aggregazioni e laboratori pubblico privati, previsti nell'ambito del PON Ricerca e Competitività, ammontano complessivamente ad oltre 950 milioni di euro (148 milioni per la Calabria, 349 milioni per la Campania, 223 milioni per la Puglia, 232 milioni per la Sicilia).
Gli accordi, che saranno resi disponibili per finanziare le nuove iniziative a partire dal mese di ottobre, sono destinati a favorire il rafforzamento del potenziale scientifico e tecnologico delle Regioni Calabria, Campania, Puglia e Sicilia, e danno attuazione a progetti di ricerca, sviluppo e formazione caratterizzati dall'impiego di nuove tecnologie, presentati da Università, Enti di Ricerca, Centri di ricerca pubblici e privati, grandi, piccole e medie imprese.
Come si può facilmente notare la parte più consistente del finanziamento è destinato alla regione Campania con 349 milioni di euro. In questa regione, infatti, opera già l’Imast, un Distretto ad Alta tecnologia sui materiali. Ad esso si aggiungeranno altri sei Distretti ad elevata tecnologia nei settori dell’Aerospazio, dei Beni culturali, dell’Edilizia ecosostenibile, delle Biotecnologie, dell’Energia, dei Trasporti e Logistica. Mentre per quanto riguarda i Laboratori pubblico-privati, agli otto già esistenti se ne aggiungeranno altri 13 che saranno rispettivamente: Ritam (materiali per aerospazio), Ehealthnet (ict per la salute), Top-in (ict per telecomunicazioni e sensoristica), Temotec (ict per beni culturali), Biochamp (materiali per la salute), Full cell lab (energia), Marte (trasporti e logistica), M2Q (agroalimentare), Marea (Materiali per agroalimentare), Bio.cam (biotecnologie), Most (trasporti), Idrica (ambiente), Sorriso (materiali per la salute).
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