Bastico, nessun accordo sul nuovo calendario scolatisco

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Bastico, nessun accordo sul nuovo calendario scolatisco

Messaggiodi edscuola » 21 febbraio 2008, 17:31

da LASTAMPA.it

Bastico, nessun accordo sul nuovo calendario scolatisco

Nostri vincoli:esami non dopo 20/6 e recupero entro 31/8

ROMA
«Il calendario scolastico, è bene ribadirlo, è un tema di esclusiva competenza delle Regioni ed è pertanto necessario condividere criteri comuni e tradurli in accordi, che peraltro non sono stati ancora raggiunti né tra i ministeri né con le Regioni. Proprio oggi ci sarà un’altra riunione sul tema con gli assessori regionali». Così il vice ministro dell’Istruzione Mariangela Bastico.

«Il ministero della Pubblica Istruzione - spiega Bastico - ha, come sua priorità assoluta, la buona organizzazione delle attività didattiche, sia nell’ambito settimanale che annuale resa da quest’anno ancora più ricca ed articolata dalle attività di sostegno e recupero anche estivo organizzate dalle scuole».

«Esistono per noi, quindi, alcuni vincoli insuperabili: innanzitutto la data di inizio degli esami di Stato che non può andare oltre il 20 di giugno, in quanto - prosegue - anche ragioni climatiche e di organizzazione del lavoro non permettono di terminare a fine luglio».

«Quanto poi al recupero scolastico - continua Bastico - è già stato fissato che debba essere effettuato preferibilmente entro il 31 agosto di ogni anno e comunque entro la prima settimana di settembre, ovviamente prima dell’inizio del nuovo anno scolastico».

«Dentro questi due limiti e nel vincolo di legge di avere almeno 200 giorni effettivi di scuola, le Regioni e le autonomie scolastiche decidono date di inizio e fine lezioni e quelle per le pause natalizie, pasquali ed eventuali ponti».

«Naturalmente in questo quadro - conclude Bastico - vanno contemperate molte esigenze, quelle della didattica ma anche delle ferie, delle famiglie, dell’organizzazione complessiva del lavoro, dell’economia e del turismo e proprio per le differenze che esistono tra le varie realtà regionali si è stabilito che sia proprio la Regione il centro decisionale».
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