da tuttoscuola.com
Prove Invalsi: non tutti i docenti sanno che sono obbligatorie
Le cronache di Parma riferiscono di un ricorso di due docenti di scuola elementare che, non volendo prestarsi alle prove Invalsi per i loro alunni, hanno impugnato davanti al Tar l’ordine di servizio del loro dirigente scolastico (a cui si sono comunque adeguati), in quanto, a loro dire, non poteva esserci obbligo di prestazione derivante da una semplice circolare ministeriale del 2010, invocata dal dirigente per vincolarli.
Insomma, a loro parere, non basterebbe un semplice atto amministrativo per creare un obbligo di servizio.
Se la notizia è completa in tutti i dettagli citati dalla fonte giornalistica, c’è da stupirsi che sia il dirigente scolastico che i docenti e il sindacato a cui sono ricorsi non sappiano che la recente legge sulle semplificazioni (4 aprile 2012 n. 35) ha volutamente superato quel dubbio interpretativo della disposizione ministeriale, disponendo all’art. 51, comma 2 che “le istituzioni scolastiche partecipano, come attività ordinaria d’istituto, alle rilevazioni nazionali degli apprendimenti degli studenti.”.
Piaccia o no, la prestazione dei docenti per assistere gli studenti nella somministrazione delle prove Invalsi, è dovuta, così come è dovuto l’intervento del dirigente per far rispettare la norma.
I Cobas, infatti, per aggirare quest’anno quel vincolo della legge, sono ricorsi, in piena legittimità, alla proclamazione dello sciopero.