da Tecnica della Scuola
Sindacati, riprendono le “scaramucce” tra Cisl e Flc-Cgil
di A.G.
A Scrima non sono piaciuti i trionfalismi espressi dai lavoratori della conoscenza a seguito del rinforzo dei consensi ricevuti per il rinnovo Rsu: il primato della rappresentatività si giocherà sui decimali, ma in ogni caso nessuno è portavoce esclusivo della categoria. Poi lascia la porta aperta al dialogo.
Nemmeno il tempo di terminare lo spoglio dei voti dei lavoratori sul rinnovo delle Rsu scolastiche: dopo alcune settimane di tregua, corrispondenti alla campagna elettorale e all’attesa degli esiti delle votazioni, le “scaramucce” tra Flc-Cgil e Cisl sono già riprese. A riaccendere la miccia stavolta è stato Francesco Scrima, segretario generale Cisl Scuola, che annunciando delle risultanze dei voti abbastanza simili a quelle comunicate nei giorni scorsi degli altri sindacati (con la Flc Cgil ampiamente in testa grazie al 33,55% dei consensi, la Cisl e la Uil rispettivamente al 25,63% e al 15,06%, lo Snals e la Gilda che arretrano al 14,48% e al 6,02%), sottolinea che “il ‘primato’ nella rappresentatività generale si giocherà, ancora una volta, fra Cgil e Cisl in termini di decimali, considerato che a definirla concorrono sia i voti ottenuti, sia il numero dei lavoratori iscritti, e che il dato associativo vede da sempre la Cisl nettamente al primo posto”.
Comunque vada, secondo Scrima l’esito di questa tornata di elezioni si può definire più che positivo. Prima di tutto perché “per quanto ci riguarda, il numero dei voti ottenuti è nettamente superiore a quello dei nostri iscritti”. In secondo luogo perché “se si considera la durezza degli attacchi portati in questi mesi alla nostra organizzazione, l'aver non solo mantenuto, ma addirittura accresciuto il consenso è la prova più importante della bontà del nostro operato”.
Poi il sindacalista torna a bacchettare, pur senza citarle, le organizzazioni sindacali che si aspettavano un tracollo di consensi per la Cisl, conseguente ad una politica condotta negli ultimi anni non sufficientemente combattiva nei confronti di vari governi che si sono succeduto (in particolare l’ultima legislatura del premier Berlusconi): “nessuna organizzazione – sottolinea il leader della Cisl Scuola - può proporsi come portavoce esclusivo di una categoria che distribuisce i suoi consensi in modo così articolato. Nessuno quindi può vantare e cantare vittorie epocali (il riferimento è alla Flc-Cgil? ndr). Qualcuno forse il trionfo se lo aspettava, e si aspettava ancora di più che ci fosse una clamorosa sconfitta delle politiche sensate e concrete portate avanti dalla Cisl: sarà rimasto certamente deluso”.
Scrima, comunque, lascia aperta la porta al dialogo. “I dati elettorali, per quanto li si possa enfatizzare, rendono assolutamente fuori luogo ogni trionfalismo, mentre richiamano tutti alla necessità di far prevalere la disponibilità al confronto e al dialogo, nel segno della responsabilità e accantonando ogni arroganza”. L’unità delle forze sindacali, del resto, rimane un passaggio imprescindibile per raggiungere obiettivi comuni, come l’impiego di risorse e investimenti adeguati per il settore, il rinnovo contrattale e il mantenimento degli scatti automatici in busta paga previsti per il personale scolastico (come compensazione della sostanziale mancanza di possibilità di fare “carriera”).
Secondo il sindacalista della Cisl, quindi, è giunto “il momento di porre al centro dell’attenzione e dell’iniziativa le politiche del Governo, e in particolare quelle che vogliamo metta in atto per valorizzare il lavoro nella scuola, investendo in modo forte su istruzione e formazione”. Insomma, con il periodo del rinnovo delle rappresentanze lavorative ormai alle spalle, i sindacati tornano a far sentire la loro voce.