da il corriere di Como
Corsi di recupero, scuole in affanno
Difficoltà per coprire le lezioni
Sventurati maturandi, professori delle commissioni e bidelli: sono i pochi intimi che, di norma, popolano le aule in estate. Quest'anno, invece, in molte scuole comasche l'ambiente sarà ben più affollato. Il ministro Giuseppe Fioroni ha obbligato i presidi a predisporre corsi di recupero che, in molti casi, si terranno in concomitanza con l'esame di maturità. Non senza problemi nel reperire i docenti. Molti dei quali, impegnati nell'esame di Stato, interrogheranno i maturandi al mattino e gli 'svogliati' al pomeriggio.
«Abbiamo deliberato l'apertura dei corsi all'indomani degli scrutini, quindi da metà giugno. La maturità inizia il 18 - dice Bruno Saladino, preside del liceo classico 'Volta' di Como - Quindi, esame di Stato e recuperi saranno concomitanti. Eccezion fatta, è ovvio, per i giorni degli scritti, quando la scuola sarà accessibile soltanto ai candidati».
Sulle materie scelte dal ministero, al di là del tradizionale greco per la versione, Saladino giudica «un po' bizzarra» la decisione di inserire tra le materie esterne per il Classico matematica e scienze. «Non sono materie fondanti nel nostro corso di studi - spiega - forse, sulla scelta del ministero ha influito il confronto nelle discipline scientifiche con altri Paesi europei, con l'Italia vittima di sonore batoste. Magari si è deciso di verificare queste materie in modo più rigoroso».
Anche lo scientifico 'Terragni' di Olgiate Comasco è alle prese con l'organizzazione dei corsi di recupero. «Come tutti, anche noi dobbiamo attrezzarci per farli entro metà luglio - spiega la preside, Erminia Colombo - Per matematica e lingue, alcuni docenti al mattino faranno i colloqui di maturità (gli orali, ndr) e al pomeriggio terranno i corsi. Sono invece più preoccupata per italiano e latino, dato che molti docenti saranno chiamati da altre scuole come commissari esterni. Potrei attingere ai professori del biennio, ma devo sondarne la disponibilità».
La preside del 'Terragni' commenta poi le materie estratte. «Matematica interna - dice - è sempre un sollievo per i ragazzi. Ed è controbilanciata da scienze naturali, che sarà esterna. Il quadro si chiude con filosofia, anch'essa esterna, che contribuisce a rendere seria la maturità». Greco alla seconda prova del Classico non piace solamente ai ragazzi, ma convince anche Raffaella Di Paola, docente di latino e greco al liceo 'Volta'.
«Se i ragazzi non sostenessero una prova di greco, che liceo classico sarebbe' È l'unica scuola in cui si studia questa materia, quindi ben venga una versione di greco. In passato, qualcuno ha cercato di appiattire l'originalità del liceo classico. Ai tempi della riforma Berlinguer il 'documento dei saggi' proponeva di spostare lo studio delle lettere antiche più sulla civiltà che sulla lingua. Ma la lingua è una specificità di questo corso di studi ed è anche propedeutica all'approccio agli autori. Non è poi detto - prosegue la professoressa Di Paola - che una versione di greco sia più difficile. Dipende sempre dagli autori, ma com'è noto la sintassi latina è più corposa».
Consigliando ai maturandi come prepararsi per la versione, l'insegnante spiega che «non bisogna fare nulla di diverso rispetto agli anni precedenti. Come sorta di allenamento - conclude - è bene rinfrescare morfologia, forme e strutture verbali. È importante essere rigorosi nell'approccio alla traduzione: prima si traduce letteralmente, poi si può anche osare una versione più libera».
Nessuna sorpresa, nelle materie scelte, per il provveditore agli Studi di Como, Benedetto Scaglione. «Tutto nell'ordinario, direi. La seconda prova si conferma come il tratto fondante dei vari corsi di studio». Un consiglio ai ragazzi per arrivare preparati all'esame'
«Suggerirei di non sprecare adesso tutte le energie. Ogni atleta, prima di una gara importante, inizia ad allenarsi gradualmente: così dovrebbero fare gli studenti, per evitare di arrivare stanchi all'esame». Poi giunge un appello di serietà ai docenti. O, almeno, a coloro che si mettono in malattia proprio durante la maturità. «Anche se qualcuno si sottrae, noi troveremo sempre docenti pronti a sostituirlo. Ma il problema è d'immagine, ancor prima che organizzativo: se vogliamo che i ragazzi accettino certi valori, quali la correttezza e la dedizione, dobbiamo esser loro di esempio».
Sulla concomitanza tra esame di Stato e recuperi, invece, il provveditore spiega che «l'autonomia scolastica prevede anche questo. Non v'è nulla che impedisca di fare i corsi di recupero nei giorni della maturità. E per trovare i docenti, le scuole possono rivolgersi agli insegnanti del biennio, spesso quelli del triennio sono impegnati con l'esame di Stato».
«Teoricamente i corsi si potrebbero organizzare anche ad agosto - conclude Sergio De Felici, preside del liceo scientifico 'Giovio' di Como - ma sarebbe molto difficile. Perciò, molte scuole li faranno tra giugno e luglio, noi inizieremo a fine giugno e avremo una leggera concomitanza tra recuperi e maturità».
Maturità che interessa, mediamente, 3.500 ragazzi comaschi all'anno. Tutti gli studenti lariani invece rappresentano il 10,9% della popolazione provinciale.
Andrea Bambace