Test annullati a Bari: minacce al rettore Petrocelli

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Test annullati a Bari: minacce al rettore Petrocelli

Messaggiodi edscuola » 9 ottobre 2007, 13:59

da Il Messaggero

Test annullati a Bari: minacce al rettore Petrocelli
Continuano le proteste degli studenti "onesti"

BARI (9 ottobre) - Il rettore di Bari, Corrado Petrocelli, ha detto di aver ricevuto minacce per la vicenda dei test truccati per l'ammissione alle facoltà di medicina e odontoiatria, dopo i quali l'ateneo barese ha deciso di far ripetere le prove il 17 e 18 ottobre. Petrocelli ha rivelato le minacce nel corso della trasmissione "Il Graffio", dell'emittente Telenorba di Conversano (Bari), senza tuttavia precisare di quale tipo di minacce si sia trattato. La decisione di far ripetere i test - dopo che 41 candidati furono scoperti dalla Guardia di Finanza in contatto con un gruppo d'ascolto di professionisti che, dall'esterno, inviava le risposte esatte dei quiz - ha provocato forti polemiche, oltre a ricorsi al Tar, da parte di numerosi studenti che avevano superato le prove, poi annullate.

Ieri intanto, con un sit in durato tutta la giornata, più di cinquanta "studenti onesti", che avevano superato le prove di accesso del 4 e 5 settembre scorsi. «Ingiustamente penalizzati, penalizzati due volte», hanno detto i manifestanti, perché dovranno «ripetere le prove pur avendole già superate e perché il rettore ha tradito la propria disponibilità verso gli onesti».

«Con questa manifestazione intendiamo ribadire i nostri diritti - ha detto Roberta Perfetti, una delle ragazze che hanno superato il test e dovranno ora ripeterlo -. Intendiamo testimoniare che è importante essere dalla parte degli onesti e confidiamo nelle decisioni dei magistrati amministrativi. Nonostante l'ingiustizia - ha ribadito - non ci arrenderemo».

Come riferisce "La Gazzetta del Mezzogiorno", gli studenti non hanno voluto incontrare il rettore Petrocelli, al quale hanno fatto consegnare un documento nel quale è scritto che «il fattore tempo non ci ha portati alla rassegnazione: vogliamo lottare per un nostro diritto e chiederemo serietà da parte dell'Università che lei rappresenta e che siano garantiti i principi che lei stesso ha rivendicato nel decreto di annullamento. Quelli della par condicio e della trasparenza».
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