Scuola, Fioroni: contratto di svolta,
finalmente si inizia a valorizzare il fattore “P” , professionalità
Dichiarazione del Ministro della Pubblica Istruzione, Giuseppe Fioroni
(Roma, 7 ottobre 2007) È stata siglata un’intesa che non ho difficoltà a definire “di svolta”, perché ci permette finalmente di valorizzare il fattore “P”, cioè la professionalità.
Il contratto riguarda 1 milione e 200 mila lavoratori della scuola. È stato un accordo lungamente atteso e prevede un aumento mensile medio di 140 euro per i docenti e di circa 100 euro per il personale Ata.
Ma tra gli aspetti più innovativi considero anche quello che riconosce un incremento del compenso orario per attività didattiche aggiuntive di 35 euro e di 50 euro l’ora per i corsi di recupero e di sostegno per i ragazzi con debiti formativi. Questo ci consentirà di intervenire precocemente sulle carenze nell’apprendimento.
Il contratto è particolarmente importante anche per gli aspetti normativi, perché rilancia l’autonomia delle scuole, sburocratizza gli adempimenti, promuove la centralità del lavoro d’aula e della ricerca didattica ed educativa in classe rispetto ai progetti “aggiuntivi”. Uno strumento ulteriore per sostenere gli alunni che hanno bisogno di interventi personalizzati.
Ugualmente importante è aver concordato il criterio per assicurare la continuità didattica dei docenti di sostegno e di quelli impegnati nelle aree a rischio, nelle scuole di montagna e nelle classi funzionanti negli ospedali. Viene inoltre promosso l’incontro tra le competenze e le aspirazioni degli insegnanti e le esigenze formative delle singole scuole, superando gli automatismi nella mobilità, almeno per le situazioni di particolare criticità delle scuole, e consentendo l’impiego di docenti particolarmente motivati e selezionati, con il vincolo della continuità didattica.
Viene rilanciato il processo di valorizzazione professionale e di carriera per il personale docente, in coerenza con lo sviluppo dei processi di valutazione del sistema nazionale.
È previsto, poi, che i docenti, nell’ambito dell’autonomia didattica e di ricerca, definiscano obiettivi di apprendimento condivisi in ciascuna classe e nelle diverse discipline, informandone le famiglie.
Vengono, infine, previste risorse aggiuntive destinate al sostegno della ricerca educativo-didattica, funzionale allo sviluppo dei processi di innovazione.
E soprattutto, con l’attribuzione di risorse specifiche per le scuole e tenendo conto delle condizioni iniziali di contesto, vengono “premiate” le scuole che conseguono progressi significativi negli apprendimenti degli alunni o che operano con successo nelle situazioni di particolare disagio socio-economico.
Per tutti questi motivi non si può che essere più che soddisfatti.