Il rapporto Ocse boccia la scuola italiana

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Il rapporto Ocse boccia la scuola italiana

Messaggiodi edscuola » 4 dicembre 2007, 21:52

Il Messaggero

Il rapporto Ocse boccia la scuola italiana
Fioroni: «un'emergenza educativa»

ROMA (4 dicembre) - Il rapporto Ocse boccia parte della scuola italiana: bene le elementari, male le medie, si salvano i licei e naufragano gli istituti tecnici. L'ha definita «un'emergenza educativa » il ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni coinvolgendo nel problema l'intero paese, famiglie, imprese, tutti chiamati a dare una risposta concreta. I rapporti Ocse-Pisa 2006 e Iea hanno provocato un coro di polemiche dal centrodestra contro il ministro Fioroni che risponde: «Dico solo che le rilevazioni Ocse sono del maggio 2006, per questo non replico».

OCSE-PISA 2006: Matematica, scienze e lettura: gli studenti italiani di 15 anni si sono confermati fanalino di coda dell'Ue e i tra i più «somari» a livello dei paesi dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico. I risultati non lasciano dubbi: l'Italia è al 33/mo posto per competenze di lettura, al 36/mo per cultura scientifica, al 38/mo posto per matematica. Con risultati peggiorati rispetto alle precedenti rilevazioni triennali del 2000 e 2003. I licei superano l'esame, mentre vengono bocciati gli istituti tecnici e professionali. A livello regionale, sopra la media Ocse c'è solo il nord, con il centro che arranca e il sud e le isole molto distaccati. -

IEA PIRLS 2006: Le buone notizie vengono dalla comprensione della lettura dei bambini che frequentano la quarta elementare: l'Italia è ottava tra i 40 paesi, migliorando la posizione rispetto a 5 anni fa. Non solo, le differenze tra Nord e Sud si stanno restringendo:il progresso più rilevante si è avuto nelle scuole del Mezzogiorno, che migliorano in modo generalizzato.

INVALSI: Anche l'Istituto di valutazione ha reso nota oggi una ricerca: «I dati - spiega Fioroni - ci dicono che dove la scuola è ben diretta i risultati arrivano. Se scuole e dirigenti sono capaci di mettere a fuoco i veri problemi e individuare strategie di soluzione, i livelli di apprendimenti aumentano indipendentemente dalle condizioni di partenza degli studenti».

FIORONI: «Nelle scuole elementari le luci superano di gran lunga le ombre sia in termini di apprendimenti medi che di disparità territoriali. Il dramma è che questa eccellenza si perde negli ordini superiori di scuole. Sono tanti e in aumento rispetto al 2000 i poveri di conoscenza: quelli sotto al livello di competenza ritenuto sufficiente dall'Ocse sono il 26%, 6 punti in più della media del rapporto». Secondo Fioroni, «c'è un chiaro legame tra la motivazione degli studenti e il loro successo scolastico. Per ridare dignità alla scuola e supportarla nella sua quotidiana battaglia contro l'ignoranza e i tanti modelli distorti che abbondano nella nostra società occorre premiare motivazione merito e impegno». Fioroni ha parlato di «emergenza educativa e di formazione che riguarda tutto il Paese. La scuola non è ascensore sociale, i ragazzi che hanno le maggiori lacune provengono da famiglie con difficoltà economiche o svantaggiate, e i nostri ragazzi sono carenti per motivazione e non intelligenza o capacità. Per questo occorre uno sforzo del sistema Paese».

REAZIONI: Il presidente di Confindustria, Luca di Montezemolo, ha definito i risultati dell'Ocse «mortificanti». Per Elisabetta Gardini (Fi) la scuola ha bisogno di «scelte urgenti, chiare e nette», mentre Paolo Grimoldi (Lega) fa notare come nel rapporto venga promossa la Padania. Replica Giovanna Capelli (Prc) che sostiene come il Governo abbia preso in mano «la situazione del degrado culturale», mentre Stefano Pedica (Idv) sottolinea la «grave» colpa è della trasmissione di valori sbagliati a partire dalla tv. Anche i sindacati hanno detto la loro: il segretario generale di Cisl Scuola, Francesco Scrima, ha consigliato «una seria e responsabile strategia di interventi», mentre Massimo Di Menna (Uil Scuola) ha dichiarato che alla scuola occorrono una «scossa di modernizzazione» e meno burocrazia.
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