GILDA Emilia Romagna: Comunicato 15 novembre 2007

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GILDA Emilia Romagna: Comunicato 15 novembre 2007

Messaggiodi edscuola » 17 novembre 2007, 19:18

Recupero dei debiti scolastici
La mela avvelenata del Ministro

A scuola iniziata, quando ci avviavamo verso la programmazione didattica specifica, comprendente i recuperi dei debiti dell’a.s. 2006-2007, è piombato sulle nostre teste il decreto Fioroni del 3 ottobre. Preciso nelle volontà (fine dei debiti dimenticati), vago nei modi di realizzarla.

Non c’è stato insegnante che non abbia pensato “Era ora!”, ma i più attenti si sono accorti, già da quel decreto, che di mela avvelenata si tratta, perché all’art. 9 si chiede alle scuole, nientemeno, che modificare, se necessario, il POF. Cioè, non un qualsiasi progetto marginale, ma l’organizzazione intera della scuola.

La spiegazione è arrivata nell’ordinanza (O.M. 92). Non ci sono soldi, non ci sono tempi per tutti questi recuperi? Semplice, si usi la quota del 20% dell’orario curricolare! A questo punto abbiamo capito che siamo alle solite: le scuole, in particolare i collegi, cioè gli insegnanti, dovranno sbrogliare l’ennesima matassa e organizzare, separare, svolgere i recuperi dei debiti del 2006-2007, quelli da recuperare nell’anno scolastico successivo, come da decreto del 22 maggio u.s., il “sostegno” per chi già da ora va male, il recupero dei debiti 2007-2008. E in questa mega comunità di recupero che diventerà la scuola si ha il coraggio di dire che andranno coltivate anche le eccellenze! Se si riuscirà a mantenere lo spazio per lezioni decenti sarà un miracolo.

Il grosso problema è soprattutto nel gran numero di ragazzi “indebitati” e nelle scelte radicali che si dovranno fare: quali materie potranno avere il mitico corso di recupero di 15 ore? Che dire poi dei corsi estivi che si scontreranno con esami, diritto alle ferie degli insegnanti e si dovranno cercare improbabili enti no profit in grado di compiere il miracolo di far recuperare i debiti? Per non parlare del ritardo con cui verranno determinate le classi e quindi gli organici.

Un progetto egregio e doveroso, quello di ripristinare la credibilità e la decenza della scuola italiana, mettendo al bando l’ipocrisia dei finti debiti, si potrebbe così trasformare, visti i tempi imposti dal dietro-front, in un’incredibile farsa.

Dov’è finito il Ministro che aveva bandito le rivoluzioni improvvise? Perché, ora, in corso d’anno, ci deve capitare questo cumulo di debiti da smaltire? Che fine ha fatto quel Ministro che voleva sollevare i docenti dal peso della burocrazia? E infine, siamo sicuri che gli studenti più fragili possano reggere a questa overdose di “recuperi” e che tali interventi saranno efficaci? Quali tempi potranno dedicare questi alunni alle altre discipline?

Ancora una volta, da viale Trastevere arrivano le grane, ma non i mezzi per farvi fronte.

Bologna, 15 novembre 2007

La coordinatrice regionale di Gilda degli Insegnanti
prof.ssa Cinzia Piccinini
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