IV Giornata internazionale di mobilitazione studentesca

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IV Giornata internazionale di mobilitazione studentesca

Messaggiodi edscuola » 16 novembre 2007, 17:59

17 novembre '07, IV Giornata internazionale di mobilitazione studentesca per l'accesso del sapere

Siamo le studentesse e gli studenti che in questi anni hanno percorso le strade delle nostre città chiedendo un altro mondo che crediamo indispensabile.
Siamo stati a Genova, a Firenze, nei Social Forum mondiali ed europei, nelle reti che si battono per i diritti universali dei popoli e delle persone. Siamo stati all’assemblea studentesca mondiale di Mombay, in cui si è deciso che gli studenti sarebbero scesi in piazza in tutto il mondo per l’accesso universale al sapere, per ricordare ai potenti della terra che milioni di ragazzi e ragazze sono privi del diritto inalienabile all'istruzione. Nasce così il 17 Novembre, giornata mondiale di mobilitazione studentesca, indetta anche quest’anno all'assemblea studentesca mondiale del Social Forum di Nairobi, che vedrà studentesse e studenti di tutto il mondo, dall’Africa all’Europa, dalle Americhe all’Asia, scendere in piazza per chiedere accesso al sapere, cittadinanza, democrazia.
Gli studenti scenderanno in piazza anche in Italia, con i propri sogni per scuola e università e la propria voglia di essere cittadini dell’oggi e non di un domani sempre rimandabile. E’ con questo sentimento che saremo in piazza, ricordando le giornate di Genova 2001, momento identitario per un’intera generazione: per non dover mai più chiedere, come ancora oggi dobbiamo fare, verità e giustizia nelle ore buie della democrazia.

Cittadini del presente
La scuola e l’università devono essere il primo luogo di espressione della cittadinanza, della democrazia, dell’uguaglianza dei diritti e delle opportunità. Vogliamo che gli spazi di costruzione del sapere siano culla di una nuova società senza violenza, razzismi, fascismi, intolleranze, basata sul valore delle differenze di ogni genere. Vogliamo scuole e università aperte ad ogni cultura. Siamo stanchi del clima di tensione nelle nostre città, del disagio di chi è discriminato, dei fascismi che nascono dall'ignoranza, della violenza nelle aule e nei corridoi: vogliamo scuole e università basate sul valore della diversità di genere e di orientamento sessuale. Siamo per degli spazi della formazione realmente liberi, che permettano l'autonomia del proprio percorso formativo, il rispetto dei tempi e dei modi dell’apprendimento di ciascuno. Siamo per una didattica inclusiva e partecipata, per scuole ed università libere dalla repressione. Vogliamo accedere ad ogni forma di cultura, come un diritto di ciascuno, perché la conoscenza è oggi la chiave per una vera e consapevole cittadinanza.

Scuole e università democratiche
Oggi gli studenti non sono cittadini dei luoghi che frequentano e vivono quotidianamente. Non siamo coinvolti nei processi decisionali, troppo spesso siamo considerati un elemento marginale nella discussione. Troppo pochi in questi mesi i momenti di confronto e di ascolto con i Ministri Fioroni e Mussi, troppo poche le richieste ottenute, troppi provvedimenti imposti dall’alto. Non siamo più disposti a subire processi di riforma senza consultazione, come avvenuto sul decreto Fioroni sui debiti formativi che espone migliaia di studenti ad una normativa disorganica e su cui sarebbe il caso di aprire un dibattito approfondito sul sistema debiti- crediti nel nostro paese. Per questo chiediamo una legge nazionale sulla rappresentanza studentesca, che introduca spazi di consultazione obbligatori, la possibilità per le associazioni di tutelare i diritti dei singoli, la pariteticità della componente studentesca negli organismi decisionali delle scuole e l’aumento del peso fino al 30% della rappresentanza universitaria negli organi di governo degli atenei. Chiediamo documenti che sanciscano i nostri diritti: lo Statuto dei diritti per gli studenti universitari, per gli studenti in stage e una carta che uniformi i diritti degli studenti in tutta Europa. Vogliamo una revisione del rapporto tra scuola, università e mondo del lavoro per essere considerati cittadini e non utenti, perchè l'istruzione e i programmi non siano subordinati alle esigenze dei mercati.
Nasce oggi un percorso di assemblee e consultazioni per costruire dal basso una riforma della scuola e delle università nonchè della rappresentanza nel nostro paese.

Libero accesso al sapere e alla cultura
Il modello formativo in cui ci troviamo non risponde più alle nostre necessità: ancora troppi studenti non portano a termine il proprio percorso formativo, ancora in troppi non possono accedere all’università, respinti da test d’ingresso privi di ogni attendibilità. In Italia il diritto allo studio e l’accesso alla cultura sono ancora un privilegio anziché un diritto. Chiediamo una legge quadro nazionale sul diritto alo studio, che attendiamo da troppo tempo, per uniformare i sistemi regionali, l’introduzione di una carta di cittadinanza studentesca per medi e universitari per l’accesso alla cultura, l’abrogazione della legge 264/99 sul numero chiuso e l’eliminazione di ogni sbarramento fra laurea triennale e corsi magistrali. Pretendiamo più finanziamenti per la didattica, l’edilizia e i servizi agli studenti.
Non è più rimandabile l’apertura di un percorso di riflessione sui modelli di welfare che sappia mettere al centro l’autonomia dei soggetti in formazione: vogliamo l’apertura di un tavolo sul welfare studentesco con il governo che sia davvero capace di costruire un welfare alternativo alla logica assistenzialista, basato sul libero accesso alle conoscenze. Per questo, in continuità con altri paesi europei pensiamo sia necessaria l’istituzione di un reddito per i soggetti in formazione, un sistema integrato che comprenda l’erogazione monetaria e i servizi, che garantisca a ognuno autonomia dalla condizione economica di origine e consenta di non rimanere schiacciati tra la precarietà del lavoro e i tempi di studio.

Saremo nelle piazze di tutta Italia con cortei, feste, concerti, momenti di riappropriazione degli spazi urbani per gridare forte il diritto degli studenti alla democrazia, al welfare, alla cittadinanza. Il 17 Novembre sarà la giornata degli studenti e delle studentesse, ma anche la giornata degli esclusi, di chi a scuola e all'università non può andare, di chi è discriminato, di chi è sfruttato in tutti i luoghi della terra, di chi crede e lotta per un altro mondo possibile.

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