ANDIS Piemonte: Comunicato 8 maggio 2008

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ANDIS Piemonte: Comunicato 8 maggio 2008

Messaggiodi edscuola » 12 maggio 2008, 14:49

Si è svolto martedì 6 maggio 2008, presso l’aula magna della scuola “Ada Negri” di Torino, il convegno “LA SCUOLA CHE (ri)CONOSCE PER INCLUDERE”, seminario di riflessione con Gustavo Pietropolli Charmet, psicoterapeuta presidente dell’Istituto di analisi dei codici affettivi “Minotauro”, dirigenti scolastici, insegnanti e studenti, organizzato da ANDiS Piemonte.
Tutti i posti della sala (190) erano occupati da dirigenti scolastici e insegnanti, circa 40 gli studenti presenti, in gran parte del liceo della formazione “Regina Margherita” di Torino.
Nell’intervento di presentazione il Presidente regionale Nicola Puttilli ha esposto le motivazioni dell’iniziativa, che vanno ricercate nell’urgenza di capire e approfondire cause e origini del disagio e dell’incapacità di accettazione delle regole da parte di molti adolescenti e preadolescenti.
Oltre le sanzioni, è necessario costruire un nuovo patto educativo fra scuola e famiglia evitando i processi di delega in atto dalla famiglia alla scuola e da segmenti di scuola ad altri segmenti di scuola (segnatamente dagli ordini di scuola superiori a quelli inferiori e da alcuni insegnanti ad altri insegnanti) essendo il tema dei valori e delle regole comune a tutto il contesto sociale e formativo in cui i ragazzi vivono.
Gli studenti delle classi III del liceo della formazione “Regina Margherita” di Torino, in collaborazione con il Teatro “Reginald-Centro di dramaterapia”, hanno offerto una breve, ma significativa e molto apprezzata performance teatrale, denominata “Ser diferente algo comun”, che ha rappresentato difficoltà e gioie della crescita.
Le dirigenti scolastiche Giovanna Cumino, Loredana Ferrero e Nadia Blardone hanno, con tre brevi ma intensi interventi, messo a fuoco i temi da sottoporre alla riflessione del prof. Charmet:
- RAGAZZI SREGOLATI: la scuola di fronte a una sfida;
- LA FATICA DELLA CONOSCENZA: insegnanti e nuovi giovani divisi o uniti nell’impegno della scoperta;
- LA SOFFERENZA DELL’INSUCCESSO: le ferite scolastiche e gli “effetti collaterali”.
Nella sua relazione il prof. Charmet ha descritto, in modo coinvolgente e suggestivo, il clima affettivo in cui si muovono gli adolescenti di oggi, che è radicalmente cambiato rispetto alle precedenti generazioni, perché è mutato il modo in cui gli adulti esercitano il mestiere di padre e di madre: meno regole e norme e forte attenzione a sostenere la crescita affettiva e relazionale del figlio. Si è passati dalla “famiglia etica” alla “famiglia affettiva”, meno prescrittiva e maggiormente orientata a consentire la libera maturazione che non a trasmettere regole e principi. Da Edipo si è passati a Narciso, dal senso di colpa al senso di vergogna. Ciò può effettivamente comportare atteggiamenti improntati all’individualismo, al protagonismo, al contrattualismo esasperato, che non possono non confliggere con un sistema inevitabilmente regolamentato come quello scolastico. Il senso di vergogna (dell’insuccesso, del rifiuto) può d’altro canto creare situazioni di forte disagio, superiori a quelle causate dal senso di colpa.
Gli studenti hanno aperto gli interventi del pubblico, molti ne sono seguiti da parte di docenti e dirigenti.
Nelle sue risposte il prof. Charmet ha affermato che se tutte le ricerche dimostrano che i ragazzi hanno due famiglie “… la famiglia naturale e poi la famiglia che si sono costruiti con le loro mani, la famiglia sociale, il gruppo di amici che ha un potere decisionale enormemente superiore alla prima” diventa fondamentale la gestione sociale e scolastica del gruppo. Bisogna inoltre evitare che l’insuccesso produca il rifiuto della scuola inducendo al riconoscimento narcisistico in altri contesti, anche pericolosi.
Un altro strumento fondamentale per la scuola è riferibile al progetto di tutela del mondo cui chiedere ai giovani di aderire, la capacità che la scuola deve avere di “allenare” i suoi studenti per il futuro, anziché lasciare che abbiano una prospettiva di interessi schiacciata e limitata al tempo presente.
Per far questo la scuola deve riuscire a dare speranza, fiducia, investire nei suoi giovani studenti narcisi, affinché, in nome degli ideali di cui si sentono individualmente portatori, possano immaginare un bene collettivo da costruire.
A detta di molti dei presenti uno dei convegni più belli e appassionanti organizzati da ANDiS Piemonte negli ultimi anni.


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