CIDA: Lettera aperta al Presidente del Consiglio

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CIDA: Lettera aperta al Presidente del Consiglio

Messaggiodi edscuola » 16 ottobre 2007, 6:46

CONFEDERAZIONE ITALIANA DIRIGENTI E ALTE PROFESSIONALITA’

Lettera aperta al Presidente del Consiglio Romano Prodi

Signor Presidente,
la dirigenza e le alte professionalità con il loro impegno e con le loro conoscenze svolgono un ruolo chiave per lo sviluppo del paese, per il suo ammodernamento, e per l’aumento dei livelli di competitività. Nonostante ciò, queste categorie hanno visto disattendere dalla Manovra Finanziaria 2008 le loro legittime aspettative.
Nella Finanziaria dello scorso anno il lavoro dipendente in generale, e quello delle alte professionalità in particolare, era stato già penalizzato dall’aumento delle aliquote IRPEF, non corretto dall’analogo disegno di legge 2008. Anzi, il carico fiscale che grava sui lavoratori dipendenti delle categorie dirigenziali, dei quadri intermedi e di una buona fascia degli impiegati direttivi, viene utilizzato per escluderli da ogni beneficio.
I dirigenti e le alte professionalità, soprattutto se nella fascia d’età superiore ai 50 anni, incontrano grandi difficoltà a trovare una ricollocazione occupazionale e necessitano di un sistema di ammortizzatori sociali specifico per le loro esigenze, da finanziare mediante l’utilizzo del contributo che le imprese già versano a titolo di mobilità e che costituisce oggi un onere improprio.
Ancora una volta non viene abolito il divieto di cumulo tra pensioni e redditi di lavoro, che potrebbe avvenire non solo a costo zero, ma addirittura con vantaggi contributivi e fiscali derivanti dall’emersione del lavoro nero.
Avevamo auspicato infine, un deciso impulso alla previdenza complementare, sia in termini di aumento degli incentivi fiscali, sia in termini di estensione del secondo pilastro previdenziale a tutti i comparti del pubblico impiego. Invano.
Il congelamento della perequazione 2008 sui percettori di pensioni al di sopra di 3.500 euro lordi mensili è la goccia che ha fatto traboccare il vaso di una insofferenza da tempo diffusa, accentuata dal varo dell’ennesima misura incostituzionale ed iniqua che finirà per depauperare ulteriormente il potere d’acquisto dei nostri pensionati.
Neppure un segnale è venuto finora dal suo Governo per cercare di dare risposte adeguate a problemi per noi seri e gravi quali quello della disoccupazione e della precarietà del lavoro dirigenziale.
Se l’appello che le rivolgiamo affinché nei prossimi passaggi parlamentari della manovra si tenga conto dei valori delle categorie che rappresentiamo e delle loro priorità, rimarrà inascoltato, non ci rimarrà che la strada della protesta civile e composta, come nostro costume.

Giorgio Corradini – Presidente CIDA
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