ANDIS Viterbo: INVALSI UN PICCOLO ERRORE TECNICO

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ANDIS Viterbo: INVALSI UN PICCOLO ERRORE TECNICO

Messaggiodi edscuola » 9 dicembre 2011, 18:32

Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici
Sezione Provinciale di Viterbo


I N V A L S I
RILEVAZIONI 2012 - UN PICCOLO ERRORE TECNICO
(ma grande docimologico)



Nelle schede per la “raccolta di informazioni di contesto per ogni studente” per la scuola primaria e secondaria di primo grado, che le scuole debbono compilare e inviare all’INVALSI in quanto necessarie per tarare i risultati in ragione delle caratteristiche socio-culturali del contesto,
http://www.invalsi.it/snv2012/documenti ... ecI_gr.pdf

al quadro 4 viene richiesto:
4. Indicare il voto nel 1° quadrimestre o nel 2° trimestre per ciascuna materia (Italiano e Matematica NdR) o, in caso di una diversa suddivisione dell’anno scolastico, nell’ultima valutazione espressa dal consiglio di classe

Ma nel quadro 4 viene anche chiesto di riportare il voto in Italiano e Matematica distintamente SCRITTO e ORALE; ora è noto però che nel documento di valutazione standard nazionale è previsto il solo VOTO UNICO.

Si tratta con tutta probabilità di un piccolo errore tecnico che può succedere a tutti.
Quello che invece continua a sorprendere è la perseveranza della doppia valutazione scritto/orare in materie non linguistiche come la Matematica.
Nell'area linguistica le forme scritta ed orale corrispondono a tratti identitari profondi (e distinti) della piattaforma epistemologico-disciplinare. Discipline quali la Matematica, viceversa, non riconoscono differenze di questo ordine: la distinzione scritto/orale è di natura totalmente estrinseca e proviene unicamente da ultra-tradizionali modalità di conduzione delle verifiche di profitto: " compito in classe/interrogazione" per le quali l'unica differenza consiste nel supporto sul quale vengono condotte: la lavagna per l'interrogazione ed il foglio protocollo per il compito in classe (e per il fatto che durante il compito in classe è vietato parlare:la funzione orale è quindi del tutto assente; fanno eccezione ovviamente i “suggerimenti” i quali, per l’alto contenuto informativo in condizioni estreme, meriterebbero maggiore apprezzamento).
Di fatto non c’è nessuna competenza matematica che non possa essere espressa e verificata tanto su carta che alla lavagna.
Se la distinzione scritto/orale possiede una propria legittimità valutativa, perché non istituzionalizzarla anche per Storia, Geografia etc ?.
Che dire allora delle tecniche valutative basate sui test? possono essere assimilate alla forma scritta? (per lo più si tratta di “scrivere” crocette). Ma gli stessi quesiti potrebbero essere sostituiti da quesiti orali alla lavagna; in tal caso la prova andrebbe classificata come “orale” ?. Che dire poi delle verifiche di profitto condotte con la LIM? A quale categoria possono essere ricondotte?
E’ del tutto evidente che in discipline quali la Matematica le prove scritte si distinguono da quelle orali unicamente per la tracciabilità documentale; ma non c’è alcuna ragione epistemologica e docimologica perché sul documento di valutazione compaia la doppia valutazione scritto/orale.
Come si vede ce n’è abbastanza per aggiornare le vecchie categorie scritto/orale.

il presidente provinciale
Giuseppe Guastini
edscuola
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