Nuove norme disciplinari: proteste della Cisl

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Nuove norme disciplinari: proteste della Cisl

Messaggiodi edscuola » 31 dicembre 2009, 9:45

da Tecnica della Scuola

Nuove norme disciplinari: proteste della Cisl
di R.P.

Le nuove norme sono quelle contenute nel decreto legislativo 150 (il cosiddetto "decreto Brunetta") che, secondo Cisl Scuola, potrebbero limitare pesantemente le garanzie a tutela della libertà di insegnamento.
Le nuove norme in materia disciplinare contenute nel “decreto Brunetta” potrebbero ridurre pesantemente le garanzie a tutela della libertà di insegnamento introdotte nell’ordinamento scolastico fin dal 1974: lo sostiene la Segreteria nazionale della Cisl Scuola in una recente nota indirizzata al ministro Mariastella Gelmini.
A preoccupare il sindacato di Francesco Scrima è soprattutto l’abrogazione delle norme del TU 297/1994 prevista dall'articolo 72 del decreto Brunetta; a questo punto, secondo Cisl Scuola il Ministro deve chiarire al più presto “i gravi dubbi interpretativi sollevati dalla nuova regolamentazione della materia e le modalità di applicazione delle innovative procedure e competenze in essa previste”.
Sempre secondo Cisl Scuola, in mancanza di norme transitorie, non esistono in questo momento organi competenti per l’irrogazione delle sanzioni disciplinari di maggior gravità e anche le iniziative assunte da alcuni Uffici scolastici regionali che stanno costituendo appositi uffici per la gestione dell’attività disciplinare sarebbero quanto meno intempestive o comunque inopportune “in assenza di direttive nazionali che rendano omogenea su tutto il territorio l’applicazione delle nuove norme”.
Il sindacato di Francesco Scrima contesta la cancellazione degli articoli del Testo unico del 1994 che riprendevano l’impianto normativo dello stato giuridico del personale docente nato con i “decreti delegati” del 1974 confermando la funzione di garanzia nei procedimenti sanzionatori costituita dai Consigli di disciplina operanti all’interno dei Consigli scolastici provinciali e del Consiglio Nazionale della pubblica istruzione.
“Tale funzione - sostiene Cisl Scuola - era stata voluta dal legislatore a salvaguardia del principio costituzionale della libertà di insegnamento, contenuta nell’articolo 33 della Costituzione, con l’esplicito intento di evitare che il procedimento disciplinare fosse usato impropriamente per condizionare l’esercizio professionale di tale libertà”.
Con la lettera di cui abbiamo riportato i passaggi più significativi il segretario nazionale della Cisl Scuola Francesco Scrima chiede al Ministro un incontro urgente finalizzato proprio a chiarire le modalità applicative delle nuove disposizioni del decreto Brunetta, nel tentativo di ottenere quanto meno l’emanazione di una direttiva ministeriale che garantisca una certa uniformità sul territorio nazionale.
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