Cgil, solo alle medie 6.500 precari senza più una cattedra

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Cgil, solo alle medie 6.500 precari senza più una cattedra

Messaggiodi edscuola » 22 luglio 2009, 12:18

da LASTAMPA.it

Cgil, solo alle medie 6.500 precari senza più una cattedra

E 2.487 prof in esubero. Sui tre cicli confermati i 16.500 tagli

ROMA
Ammontano a 6.570 i docenti precari della scuola secondaria di primo grado che nel prossimo anno scolastico rischiano concretamente di rimanere senza lavoro: la stima è stata realizzata dalla Flc-Cgil a seguito dei tagli in organico previsti dal governo e dei trasferimenti degli insegnanti di ruolo pubblicati il 17 luglio.

A seguito della revisione dell’offerta formativa e dell’applicazione delle novità riguardanti l’ex scuola media, da settembre saranno oltre 2.400 professori di ruolo che non troveranno più posto nelle scuole della loro provincia e quindi dichiarati soprannumerari.

Le regioni con più insegnanti di scuola media in esubero risultano quelle del Sud, dove in tutti vi sono 1.344 senza più cattedra a disposizione: al primo posto la Campania, con 638 prof in più, poi la Sicilia con 523 e la Calabria con 342. Va molto meglio in Umbria, dove sono appena 7 i prof in più; seguono le Marche, l’Emilia-Romagna ed il Friuli Venezia Giulia (rispettivamente con 16, 17 e 18 soprannumerari).

E per i docenti rimasti senza cattedra, in base alla normativa scolastica, non vi sarà altra scelta che essere collocati su posti occupati ma di fatto liberi (poiché il titolare può risultare distaccato o utilizzato in un altro ruolo) e sinora “coperti” da personale precario. Che così rimarrà si dovrà accontentare nella migliore delle ipotesi di sole supplenze brevi.

Secondo il sindacato «è evidente l’effetto dei tagli voluti da Gelmini e Tremonti: dopo i dati della primaria, e della secondaria di secondo grado - fanno sapere dalla Flc-Cgil - questo è un altro effetto tangibile dei tagli al quale si aggiungeranno a breve quelli per il personale Ata (non docente ndr) oltre agli ulteriori tagli previsti in organico fatto».

Nelle scorse settimane il sindacato di via Leopoldo Serra aveva anche calcolato la quantità di posti in meno negli altri livelli scolastici: 2.000 esuberi alla primaria, che comporteranno, sommati ai tagli derivanti principalmente dall’introduzione del maestro unico, oltre 4.000 posti annuali in meno rispetto a quelli assegnati quest’anno.

Per quanto riguarda i docenti delle superiori, dove però la riforma entrerà in vigore solo a partire dall’anno scolastico 2010-2011, la situazione di esubero riguarderebbe circa 3.600 insegnanti; mentre quella dei precari non confermati ammonterebbe a 6.000 unità.

Complessivamente, quindi, sommando i tagli che si abbatteranno su tutti e tre i livelli scolastici (ex elementari, ex medie e superiori) saranno circa 16.500 i docenti precari in meno che hanno lavorato nell’anno scolastico 2008-09 ma che ora rischiano seriamente di non essere riconfermati. Numeri a cui vanno aggiunti alcune migliaia di posti tagliati dal personale Ata e i 5.000 (da dividere sempre sui tre cicli scolastici) riguardanti l’organico di fatto.

Per loro il governo starebbe tuttavia studiando un contratto ad hoc, definito di “disponibilità”, che garantirebbe metà dello stipendio e l’anzianità lavorativa anche qualora non dovessero trovare sistemazione: il provvedimento, su cui tutti i sindacati si sono espressi positivamente, dovrebbe essere inserito nella versione finale del decreto anti-crisi attraverso un apposito emendamento.
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