Legge epocale? Il Pd attacca Si torna all'inizio del secolo

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Legge epocale? Il Pd attacca Si torna all'inizio del secolo

Messaggiodi edscuola » 12 giugno 2009, 22:10

da Repubblica.it

Il ministro Gelmini parla di svolta storica. Per la Bastico si cestinano anni di esperienze
Sindacati divisi: prudente la Uil, per la Cgil è una logica di tagli

Legge epocale? Il Pd attacca
"Si torna all'inizio del secolo"
di SALVO INTRAVAIA

"Riforma epocale" o "ritorno al passato"? La riforma sui licei varata questa mattina dal governo divide politica e sindacati. Per il ministro dell'Istruzione, Maristella Gelmini, si tratta "di una riforma epocale e che segna un passo fondamentale verso la modernizzazione del sistema scolastico italiano. L'impianto complessivo dei licei, infatti, risale alla legge Gentile del 1923".

Per "consentire alle famiglie e agli studenti di compiere scelte chiare", il governo ha messo mettere ordine alle oltre 400 sperimentazioni funzionanti oggi nei licei italiani. Per il futuro le scelte possibili all'uscita della scuola media si ridurranno a 10. "Fornire maggiore sistematicità e rigore e coniugare tradizione e innovazione", "razionalizzare i piani di studio, privilegiando la qualità e l'approfondimento delle materie di studio", "caratterizzare accuratamente ciascun percorso liceale", "riconoscere ampio spazio all'autonomia delle istituzioni scolastiche" e " consentire una più ampia personalizzazione, grazie a quadri orari ridotti che danno allo studente la possibilità di approfondire e recuperare le mancanze". Ecco gli obiettivi della riforma.

Ma non tutti sono d'accordo. "Altro che cambiamento epocale. La riforma Gelmini per i licei non è altro che un ritorno al passato e ad un'idea che credevamo superata, quella dell'insegnamento classista voluto da Gentile nel 1923 e basato solo sugli apprendimenti teorici", dichiara Mariangela Bastico, responsabile Scuola del Pd. Secondo l'opposizione la riforma Gelmini mortifica anni di lavoro degli insegnanti.

"E condivisibile - continua la Bastico - la riduzione della frammentazione degli indirizzi e delle specializzazioni. Ma è profondamente sbagliato che questo determini la cancellazione delle buone sperimentazioni e delle innovazioni che sono state realizzate in questi anni nelle scuole e che al contrario avrebbero dovuto costituire il fondamento della riforma". "Ma il ministro Gelmini ha idea - si chiede - di quante elaborazioni e quanto lavoro di ricerca e di applicazione ci sia in queste esperienze? Come può il ministro cestinarle con tanta indifferenza?".

Mentre i sindacati si dividono. "La riforma dei licei non ha nulla di epocale ma è ispirata anch'essa da una logica di tagli: non si coglie alcuna logica realmente riformatrice né l'effettivo miglioramento della qualità formativa", dice Domenico Pantaleo, segretario della Flc Cgil, che continua: "I licei da 6, che dovevano essere, sono effettivamente diventati 12 e forse alla fine saranno ancora di più. Il ministero, rispetto alle prime bozze circolate, si è accorto che c'era troppo latino e poca scienza e sociologia ed ha dovuto correre ai ripari introducendo due nuovi licei sotto la voce opzioni" mentre "i licei musicali saranno appena 40, quindi non saranno presenti in tutte le province".

Per il responsabile della Cisl scuola Francesco Scrima, "la filiera liceale era quella che richiedeva interventi meno incisivi rispetto ai tecnici e professionali ma è stato però fatto un lavoro di chiarezza. Le vere novità - prosegue - sono i due licei musicale-coreutico e delle scienze umane. Un voto appena sufficiente alla ministro per la cisl che "non condivide il fatto che si parta in prima e seconda: i processi devono essere graduali, bisogna partire dalla prima, altrimenti il buon lavoro fatto rischia di essere disperso".

"La riforma della scuola superiore non è più rinviabile, va fatta e possibilmente licei e tecnici devono seguire la stessa tempistica di approvazione", spiega invece il segretario Uil scuola, Massimo Di Menna: "È però sbagliato far partire questo cambiamento importante in modo diverso tra la prima e la seconda classe, deve partire dalla prima. Poi occorre approfondire da subito tutte le ricadute del provvedimento sul personale di ruolo e precario: per loro - continua - bisogna trovare tutele e garanzie, altrimenti ci saranno particolari tensioni. A sostegno del cambiamento, che è importante e ineludibile, occorre un pool di ispettori e dirigenti: serve una grandissima attenzione".


Ma l'inquilino di viale Trastevere vede le cose diversamente. Verrà "valorizzato il Latino"e incrementato l'orario della Matematica, della Fisica e delle Scienze per irrobustire la componente scientifica nella preparazione liceale" e "potenziate le lingue straniere". Ma non solo: le scuole avranno maggiori spazi di autonomia, potranno "attivare ulteriori insegnamenti opzionali anche assumendo esperti qualificati attraverso il proprio bilancio" e il rapporto tra più forte scuola e mondo del lavoro e dell'università sarà più forte". Mentre "dipartimenti disciplinari e Comitato scientifico non ledono comunque la sovranità del collegio docenti".
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