Parlamento europeo, a scuola lingua materna e due straniere

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Parlamento europeo, a scuola lingua materna e due straniere

Messaggiodi edscuola » 24 marzo 2009, 19:39

da LASTAMPA.it

Parlamento europeo, a scuola lingua materna e due straniere

Promuovere il multilinguismo come risorsa da salvaguardare


BRUXELLES
Promuovere l’apprendimento, oltre che della lingua materna, di altre due lingue a scuola e nella formazione continua e includere lo studio facoltativo di una terza lingua straniera nella scuola secondaria. A raccomandarlo è il Parlamento europeo, che ha adottato una risoluzione sul multilinguismo. L’Aula ribadisce «la necessità di riconoscere la parità tra le lingue ufficiali dell’Unione europea in tutti gli aspetti dell’attività pubblica». Anche perchè la diversità linguistica dell’Europa costituisce «una risorsa culturale di grande importanza» e sarebbe quindi un errore se la Ue si limitasse a una sola lingua principale. In particolare, le lingue regionali e minoritarie sono un patrimonio culturale da salvaguardare.

E, nell’apprendimento di altre lingue europee, una dovrebbe essere la lingua di un paese vicino e l’altra una “lingua franca” internazionale. Ai migranti e agli appartenenti a minoranze etniche, specie i bambini, occorre poi agevolare l’apprendimento della lingua del paese che li ospita. Per questo, gli eurodeputati sottolineano la necessità che i governi nazionali promuovano efficacemente corsi speciali di lingue e mettano a loro disposizione i mezzi necessari per apprendere la lingua e la cultura del paese ospitante. Allo stesso tempo, occorre «promuovere maggiormente la proiezione internazionale delle lingue europee nel mondo». Per gli eurodeputati, l’apprendimento delle lingue, in particolare europee, favorisce, dunque, la mutua comprensione, l’inclusione sociale e l’occupabilità.

Si esortano, quindi, gli Stati membri a integrare il multilinguismo, oltre che nell’ambito dell’istruzione, anche nelle politiche in materia di apprendimento permanente, inclusione sociale, occupazione, mezzi di comunicazione e ricerca. Per esempio, le piccole e medie imprese dovrebbero poter contare su un sostegno concreto a favore dell’apprendimento e dell’utilizzo delle lingue «che faciliti loro l’accesso ai mercati internazionali». Mentre l’utilizzo dei sottotitoli nei programmi televisivi «faciliterà l’apprendimento e la pratica delle lingue della Ue e una migliore comprensione del retroterra culturale delle produzioni audiovisive».

Si raccomanda, infine, la presenza, a ogni livello formativo, di insegnanti di lingue straniere qualificati, invitando anche la Commissione e gli Stati membri a favorire la mobilità professionale dei docenti e la cooperazione tra scuole di diversi paesi. Si propone, tra l’altro, agli Stati membri di esaminare la possibilità di effettuare scambi del personale docente a diversi livelli formativi, affinché le varie materie scolastiche possano essere insegnate in più lingue. Inoltre, considera cruciale l’istituzione di programmi specifici di sostegno alla traduzione e la costituzione di reti di banche dati terminologiche multilingue.
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