Chi non copia ha più personalità

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Chi non copia ha più personalità

Messaggiodi edscuola » 20 agosto 2008, 20:50

da Repubblica.it

I ragazzi più ottimisti e coraggiosi sono anche quelli che evitano di copiare
Ribattezzati "academic heroes", hanno un rapporto più sereno col prossimo

Chi non copia ha più personalità
Studio Usa riabilita i "secchioni"
di SARA FICOCELLI

Scagli la prima penna chi è senza peccato: più o meno tra i banchi abbiamo copiato tutti. Passarsi il compito è un rito di iniziazione e chi non copia o non fa copiare, dalle elementari alla maturità, viene inserito nella "black list". Eppure, secondo uno studio americano, la filosofia del massimo risultato con il minimo sforzo è tipica degli elementi peggiori. Pavidi, disonesti, ipocriti e tutt'altro che generosi, i "copioni" sarebbero ragazzi privi di personalità. Ben altro discorso varrebbe per gli studenti abituati a fare da sé, che non solo sarebbero tendenzialmente allegri e ottimisti ma anche dotati di una forte personalità.

Lo studio di Sara Staats, Julie Hupp ed Heidi Wallace, ricercatrici di psicologia della Ohio State-Newark University, è stato presentato al meeting annuale dell'American Psychological Association, e avrebbe fatto brillare gli occhi a Edmondo De Amicis. "Chi non copia ha un'idea positiva del prossimo - spiega la Staats a Repubblica.it - e non si sente superiore agli altri. Al contrario, chi copia è generalmente una persona dotata di meno coraggio ed onestà e per giunta più incline a puntare il dito contro gli altri. Queste persone credono che il mondo sia pieno di imbroglioni: è la razionalizzazione del proprio comportamento sbagliato".

Secondo recenti statistiche, circa l'80 % degli studenti dei college Usa copia. Il restante 20 è rappresentato dai cosiddetti "academic heroes", gli eroici che affidano le sorti scolastiche alla voglia di studiare. "Consideriamo il non copiare come una forma di eroismo", spiega la Staats. La ricerca ha coinvolto due gruppi di studenti del campus americano, uno di 383 e l'altro di 73 elementi, cercando di valutare con interviste il grado di onestà e coraggio di ognuno. I ragazzi che dai questionari sono risultati più sensibili al prossimo e pronti ad affrontare la vita, erano anche quelli che non avevano copiato un solo compito nei 30 giorni precedenti. "Eroi scolastici", insomma.

Secondo la Staats, è importante analizzare le ragioni che spingono un ragazzo a copiare per sdradicarle una volta per tutte. "Per la nostra ricerca abbiamo utilizzato la Morally Debatable Behaviors Scale, un questionario in grado di stabilire il grado di onestà dei partecipanti", precisa la Staats. Alla domanda "Credi che copierai ancora in futuro?", il 47% degli intervistati ha risposto di no, il 24% di sì e il 29% "non so". "E' su questi ultimi che dobbiamo lavorare", dice la professoressa. Che giura: "In vita mia non ho mai copiato. Ricordo un episodio, quando ero ancora al liceo: i miei compagni erano terrorizzati da un compito in realtà molto semplice. Un amico molto in gamba mi offrì la sua copia ma io rifiutai. Feci davvero bene, dato che il suo compito era sbagliato... da allora ho interpretato questo episodio come un segnale e non ho mai copiato in vita mia".

La ricerca della Staats è stata accolta con interesse all'interno dell'università e la ricercatrice promette di approfondire i risultati ottenuti finora per educare i ragazzi a cavarsela con le proprie forze. Senza dimenticare, come insegna De Amicis, che la scuola è il luogo dove per definizione si impara dai propri errori.
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