Precari, assunti in 32 mila ma altri 30 mila restano fuori

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Precari, assunti in 32 mila ma altri 30 mila restano fuori

Messaggiodi edscuola » 27 giugno 2008, 16:37

da Repubblica.it

Il provvedimento annunciato dal ministero lascia scontenti i sindacati
Le assunzioni attese erano 60 mila, 50 mila docenti e 10 mila Ata

Precari, assunti in 32 mila ma altri 30 mila restano fuori

La Cisl: "Una buona notizia, ma non si è fatto abbastanza"

di SALVO INTRAVAIA

NELLE prossime settimane verranno assunti 32 mila precari della scuola. Era la notizia che aspettavano da mesi i supplenti che, a questo punto, avevano quasi perso le speranze. Ma per molti rimane l'amaro in bocca di un'occasione persa. Il provvedimento viene annunciato dallo stesso ministero dell'Istruzione con un laconico comunicato che lascia scontenti i sindacati e quanti pensavano a un contingente di immissioni in ruolo ben più cospicuo. Erano infatti 60 mila le assunzioni che tutti si aspettavano: 50 mila docenti e 10 mila Ata (amministrativi, tecnici e ausiliari).

A coronare il sogno di un posto fisso nella scuola saranno poco più di metà: 25 mila insegnanti e 7 mila fra bidelli, personale di segreteria e tecnici di laboratorio. "Il ministero dell'Istruzione - si legge nel comunicato - ha voluto rispondere in tal modo ai precedenti impegni presi, compatibilmente con la sostenibilità economica disponibile". Secondo quanto fanno capire da viale Trastevere la scuola non poteva permettersi di più. "E' comunque intendimento del ministero - continua la nota - avviare subito un processo di revisione della formazione iniziale e del reclutamento dei docenti che eviti il riprodursi del precariato".

Distanti le posizioni dei rappresentanti dei lavoratori per i quali "non si è fatto abbastanza". Francesco Scrima, segretario nazionale della Cisl scuola definisce la mossa del ministro Mariastella Gelmini come "infondata logica del risparmio". Scrima parla di "una notizia buona e una cattiva". "La notizia buona - spiega Scrima - è che a questa categoria di lavoratori della scuola viene riconosciuto il diritto alla stabilità e alla sicurezza: è così respinta la posizione di quanti volevano la rottamazione di tanti che nella scuola hanno lavorato e continuano a lavorare per garantire un buon servizio".

Ma non sono tutte rose e fiori perché "le assunzioni ora determinate coprono solo in parte il fabbisogno e sono inferiori a quanto già previsto dal piano triennale". Che, appunto ne prevedeva 60 mila l'anno. Per il leader della Cisl "prevale ancora una infondata logica del risparmio in quanto i posti ancora vacanti saranno comunque coperti con personale assunto a tempo determinato pagato quanto quello di ruolo e, parità di costi, avremo condizioni di instabilità del lavoro che non garantiranno la prima condizione necessaria per sostenere l'efficacia e l'efficienza del sistema di istruzione". D'accordo con Scrima è Rino Di Meglio della Gilda degli insegnanti che parla di "immissioni in ruolo scarse e ancora troppi precari". Ma "a destare maggiori preoccupazioni sono - secondo Di Meglio - "i tagli contenuti nella Finanziaria che è ora all'esame delle Camere".

Una consistente fetta dei posti che nelle prossime settimane gli Uffici periferici del ministero (Uffici scolastici provinciali e Uffici scolastici regionali) assegneranno ai precari andranno a coprire i vuoti esistenti nelle scuole delle regioni del Centro-nord. Il numero delle immissioni in ruolo, infatti, è commisurato alle disponibilità di posti "dopo le operazioni di mobilità" (i trasferimenti, soprattutto) che al Sud scarseggiano.

La mappa con i contingenti delle assunzioni per ogni provincia verrà comunicata nei prossimi giorni ma basta dare un'occhiata ai dati degli ultimi trasferimenti per farsi un'idea di quali saranno le zone del Paese che faranno la parte del leone. Nella scuola dell'Infanzia (l'ex materna), a titolo di esempio, in provincia di Palermo sono rimasti disponibili appena 28 posti vacanti mentre nella "piccola" provincia di Modena si contano ben 165 posti vacanti.
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