I ragazzi con DSA hanno solo difficoltà scolastiche

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I ragazzi con DSA hanno solo difficoltà scolastiche

Messaggiodi edscuola » 6 novembre 2012, 9:43

da Tecnica della Scuola

I ragazzi con DSA hanno solo difficoltà scolastiche

“Sfatiamo il mito che i bambini con Disturbi specifici dell’apprendimento (Dsa) siano diversi, al contrario riescono a fare tutto.” A dirlo il preside dell’Istituto Regina Elena di Roma, dove si terrà il XV convegno dell’Istituto di Ortofonologia (IdO) dal titolo ‘Le dislessie. Il ruolo della scuola nella complessità degli apprendimenti’.
“Non hanno un problema di relazione, ma solo delle difficoltà scolastiche, e soprattutto non hanno bisogno del sostegno avendo al di fuori della scuola una vita normale”. Questi bambini “diventano ‘Dsa’ a scuola - ha proseguito il dirigente - ad esempio davanti a un compito d’italiano o matematica a cui non riescono a dare risposte adeguate. Si tratta di un problema di prestazioni legato alle difficoltà di apprendimento e che, come tali, devono essere affrontate nella sede opportuna ovvero nella scuola”.
Il preside ha inoltre aggiunto: "Gli insegnanti devono essere capaci di adottare una metodologia d’intervento e una strategia precisa per affrontare al meglio il lavoro con i bimbini con Dsa, nelle diverse materie e sulla base delle particolarità di ogni soggetto”.
La formazione per i docenti “deve quindi prevedere un piano articolare sugli stili di apprendimento e i Dsa - ha spiegato - perché se il docente sa riconoscere lo stile di apprendimento allora ha già fatto il 50% del percorso”.
Infine, per quanto riguarda gli strumenti compensativi e dispensativi, “l'insegnante deve saper scegliere il materiale più idoneo e giusto per i bambini. Nella scuola primaria e secondaria, almeno fino in prima media - ha chiarito Sonnino - è meglio compensare che dispensare, per non precludere il confronto”.
Diverso il discorso per le Superiori, “in quanto con discipline più specifiche l’apprendimento diventa più complesso e in questo caso è possibile chiedere una dispensa”. In ogni caso, la possibilità di riconoscere i Dsa “già dalla seconda elementare dovrebbe poter consentire ai docenti di mettere a punto una strategia specifica per ogni bambino e accompagnarlo così nel percorso di studi. Questo - ha concluso il preside - vuol dire professionalità!”.
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